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Stretta piazze Capodanno fra cenoni, veglioni e Green pass

Concerti in piazza a numero chiuso per Capodanno nelle città italiane, alcune delle quali restano in forse o rinunciano persino all’evento, e Super Green pass obbligatorio per i veglioni nei locali. Ma anche a casa, in occasione dei cenoni delle feste natalizie, restano i timori sulla continua risalita dei contagi per l’aumento dei contatti tra le persone: su quest’ultimo tema non si può ancora escludere che una serie di riflessioni e raccomandazioni possano arrivare nei prossimi giorni a ridosso del Natale.

Cresce l’incertezza

La voglia di festeggiare, uscire e brindare c’è, ma tra certificato verde rafforzato e nuove regioni verso il giallo, cresce l’incertezza per veglioni o cene fuori casa e di sicuro nei locali, dove sarà rispettato un numero massimo sulla presenza di persone, servirà avere il Super Green pass: soprattutto, per i non vaccini saranno feste più austere.

Si studia la curva dell’epidemia

Tutto dipenderà ancora dalla curva epidemica. In queste ore un primo appello è stato lanciato dalla direttrice dell’Agenzia europea per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc), Andrea Ammon, che in una sessione pubblica del Consiglio Salute Ue ha lanciato l’allarme: «Siamo in una situazione molto grave con alti livelli di trasmissibilità del Covid. Il prossimo periodo festivo, in cui i contatti tra gruppi di persone aumentano, può peggiorare le cose. Con l’espansione ulteriore che attendiamo dalla variante Omicron la situazione potrebbe passare veramente di male in peggio, perciò occorre prendere altre misure di prevenzione, in parallelo ad un’espansione della vaccinazione».

Città in ordine sparso

Le città si stanno già organizzando per fronteggiare in sicurezza i rischi anche all’aperto. Anche se è necessario esibire il Green pass ai mercatini, la stretta arriverà pure per i grandi eventi e concerti all’aperto in occasione del festeggiamenti natalizi: è ormai certo che tutti i Comuni cercheranno di organizzare iniziative solo dove si potrà controllare e limitare il numeri di accessi ed evitare assembramenti. Ma in alcune città il contingentamento, le mascherine e l’esclusiva partecipazione con posti a sedere non basta. A Torino il sindaco, Stefano Lo Russo, ha annunciato la rinuncia al Capodanno in piazza. “Non possiamo consentire assembramenti – ha detto il primo cittadino – questo è il primo degli obblighi che abbiamo, garantire la salute dei nostri cittadini e cittadine. Ovviamente non possiamo neanche non festeggiare il capodanno. Dentro questo stretti paletti cercheremo di muoverci e di farlo al meglio possibile». E il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, sullo stesso tema ha aggiunto: «A Napoli valuteremo giorno per giorno l’andamento della pandemia. Siamo in una fase molto delicata: in bilico tra una propagazione del virus e la capacità di contenerlo».

Attenzione anche alle feste a casa

Le incertezze non cambiano tra le mura domestiche. Con l’80% di italiani vaccinati, questo Natale non sarà certo come quello del 2020, quando furono fissate per decreto alcune regole da rispettare durante questo periodo e con il limite di due adulti non conviventi da poter invitare a casa. Ma le esortazioni alla prudenza sono giunte lo stesso (per il momento dagli esperti e non con nuove norme) anche per questo fine 2021, per questo il possesso del certificato verde potrebbe essere una garanzia in più che anche tra i singoli cittadini che decidono di riunirsi in casa e al chiuso. «Siamo messi meglio dell’anno scorso, ma non abbastanza bene da poter pensare di trascorrere un Natale senza limitazioni. Meglio qualche limitazione che qualche ospedalizzazione in più», ha detto l’infettivologo Massimo Galli, per il quale «un abbraccio con una persona che non ha una copertura vaccinale è da evitare».

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