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Spese pazze alla Ghelas. Farruggia chiede commissione d’indagine

Gela – Mentre la gente si riversava nei centri commerciali e nei negozi in occasione del Black Friday, la Ghelas aveva già cominciato a fare spese pazze, migliorando la propria estetica attraverso il restyling della sede. Ma non è finita qui, visto che anche i lavori hanno iniziato a svolgerli durante le ore notturne, metodo che dovrebbe rappresentare la normalità, al fine di non creare disagi ai cittadini, se decidi di potare delle palme e soprattutto se le casse ti consentono di far fare gli straordinari agli operatori, ma risulta una scelta un po’ discutibile se i lavori in notturna riguardano la sistemazione delle aiuole del corso V. Emanuele, con la piantumazione delle stelle di Natale e se negli ultimi anni abbiamo assistito ad una spending review spinta, allo scopo di ridurre gli sprechi e di rientrare con i debiti. Ma forse è proprio vero, le due gestioni che hanno preceduto questa amministrazione della Ghelas (amministrazione Gallo e amministrazione Fidone) non sono state virtuose come volevano farci credere, ma anche lì quando si tratta di ricercare le responsabilità non è cosa facile, bisogna fare un “inventario”; nel frattempo però si approva un bilancio in perdita, ritenuto “un ottimo risultato” forse perché ha sanato un errore di IVA di fatture del 2015; ma allora, il bilancio presentato dal precedente amministratore era sbagliato? E soprattutto un bilancio per essere approvato e ritenuto un ottimo risultato deve rispondere ai desiderata dell’amministrazione di turno o rispondere al vero? Può un bilancio del 2019 sanare un errore del 2015? Come, i revisori dei conti del comune, hanno esercitato in questi anni il controllo analogo con il bilancio della Ghelas?

L’importante è comunque avere il bilancio approvato! Ma se è stato approvato in perdita, cosa giustifica queste spese pazze e la sospensione del regime di spending review in atto?

Direi che più ci si inoltra nel merito della gestione della Ghelas e più pare sia necessaria un’azione di responsabilità, ma chi dovrebbe intraprenderla?

A questo punto non vedo altra possibilità che chiedere, in consiglio comunale, una commissione di indagine ad hoc.

Peraltro, il Movimento 5 Stelle aveva provato a farsi strada in questa direzione, già durante la scorsa consiliatura, ma avevamo in corsa la commissione di indagine sui rifiuti e probabilmente i tempi non erano maturi come oggi. Sono certa che nessun consigliere, seppur di maggioranza, potrebbe negare al consiglio e ai cittadini di fare luce su una gestione poco trasparente di una partecipata del comune.

Ancora non sappiamo nulla sul tema spinoso del TFR non versato, pare si stia temporeggiando dopo le prime dichiarazioni a caldo del neo nominato Amministratore che disse di averlo trovato, restiamo ancora in attesa di delucidazioni in merito.

In ultimo, ma non per importanza, aspettiamo con una certa ansia il nuovo Piano Industriale per il rilancio della municipalizzata da cui verrà fuori la nuova convenzione per il nuovo affidamento. La proroga, ricordiamo, è stata approvata fino al 31.12.2019, quindi resta davvero poco tempo. Ma per il Piano Industriale, pare si aspettino le schede da parte dei diversi settori, ma onestamente non ne comprendo il motivo visto che la Società si compone essenzialmente di due settori: supporto al Comune e Cantiere.

Da alcuni documenti redatti dall’avvocato Gallo, nella qualità di amministratore della Ghelas, leggiamo che “per l’attività a supporto non serve definire alcun programma in quanto le prestazioni lavorative vengono rese dai lavoratori direttamente a favore del Comune che, pertanto, deve rimborsare alla Società il costo del relativo personale al lordo di tutti gli oneri.” L’unica raccomandazione da fare al Comune sarebbe quella di erogare tempestivamente e con continuità le somme necessarie, in quanto ritardi ed omissioni dei pagamenti non contribuiscono al benessere della società, in quanto i lavoratori sono posti in continuo stress a causa delle mancate garanzie dei pagamenti.

Il documento di programmazione da lui presentato, invece atteneva esclusivamente al settore “CANTIERE”, “per il quale la Società ha il dovere di rendere prestazioni efficienti, economiche e, comunque, di confrontarsi con il mercato”, scrive ancora.

Il Piano Industriale della gestione Gallo prevedeva la valorizzazione delle due specificità sviluppate nel corso degli anni da Ghelas all’interno dell’attività di cantiere e cioè la manutenzione straordinaria dell’illuminazione pubblica e gli interventi urgenti in tutti gli altri settori di pertinenza comunale.

Sul merito dell’illuminazione pubblica, il campo di applicazione è ampiamente sperimentato essendo da anni il core business della Società ed il settore di più larga applicazione dei pregressi contratti di servizio con il Comune. Peraltro, a supporto della proposta di Piano Industriale, era stato presentato uno studio di fattibilità ed un caso studio applicato nel quartiere di Fondo Iozza, che mettevano in rilievo l’enorme risparmio energetico per l’ente, circa il 77%, che in termini di risparmio economico erano una bella cifra per il Comune, calcolata solo sul consumo dell’energia e non di manutenzione ordinaria e straordinaria che sarebbero venuti meno con la nuova tecnologia a led. Ma nonostante tutto questo, il nuovo amministratore della Ghelas, oltre ad attendere le schede dai settori comunali, punta sulla mobilità, non ponendo alcun’attenzione sulle comprovate competenze della Ghelas. A questo punto, volendo tirare le somme vorrei sapere cosa realmente si vuole fare della Società, viste le ultime azioni che non sono volte al rientro del debito e la lentezza con la quale si sta operando circa la nuova convenzione. Credo a questo punto che si andrà avanti con un’ulteriore proroga.

A noi non resta che tenere i riflettori accesi sul caso e chiedere al più presto che si istituisca una commissione di indagine per una reale azione di responsabilità. Lo dobbiamo ai lavoratori ma lo dobbiamo anche alla città.

Virginia Farruggia consigliere comunale M5S

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