Gela e questione cartelle Tari, c’è a chi arrivano dopo la scadenza. Perché ci prendono in giro?

GELA – È da qualche giorno che le forze politiche che appoggiano la sindacatura Greco stanno sventolando in faccia ai cittadini il posticipo o la riduzione della Tari.

I gruppi di “Una Buona Idea” e “Impegno Comune” si stanno sbracciando affinché gli uffici preposti ed il responsabile del bilancio si adoperino per usare i fondi per l’emergenza Covid, o chissà quale altro fondo, per ridurre la famosa “cartella per il saldo 2021“.

Vorrei chiarire a coloro che hanno preso a cuore (?) questa battaglia, che sono arrivati come sempre in ritardo.

In ritardo perché le cartelle sono arrivate a molti l’11 di novembre e la scadenza era il 16 novembre, non contando coloro a cui le cartelle sono arrivate dopo la scadenza.

In ritardo perché i cittadini diligenti alla scadenza la tassa l’hanno già pagata.

Ora, personalmente, non riesco a comprendere come sia possibile arrivare in ritardo su una questione talmente delicata. Delicata perché la tassa sui rifiuti (TARI) è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e questo servizio viene, ormai da tempo, svolto in modo a dir poco fuori controllo, sia di costi che di servizio in se e ci sono sono zone scoperte che pur pagando la Tari nessuno se ne interessa e devono inventarsi la raccolta dai parenti per non lasciare tutto per strada.

Credo che i consiglieri sappiano ben poco di ciò che succede nelle contrade o nei luoghi che non siano il centro storico o la loro via.

Vi consiglio di incentrare il Vostro lavoro sulle essenziali necessità della città e dei suoi cittadini nei tempi precedenti, non dopo che è scoppiato il bubbone. Ma è lo sport preferito di questa città: risolvere dopo ciò che ormai è andata perduto (vedi scuole, strade e lavori mai terminati).