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Carta d’identità elettronica, dal 1° marzo via ai servizi della pubblica amministrazione: cosa si può fare

Svolta digitale nella Pubblica amministrazione. Dal 1° marzo gli enti pubblici, come Comuni e Regioni, dovranno consentire l’accesso ai propri servizi digitali anche con la Cie, la carta d’identità elettronica. Una novità legata all’attuazione del Decreto Semplificazioni di settembre. Come ricordato dal Ministero degli Interni in un comunicato «la carta d’identità elettronica riveste un ruolo determinante nel processo di digitalizzazione del Paese». Sono circa 19 milioni i cittadini in possesso della Cie che rappresenta, di fatto, l’evoluzione della carta di identità in versione cartacea.

La carta d’identità elettronica

«La carta d’identità elettronica — spiegano dal Ministero — è l’unico documento d’accesso ai servizi digitali della Pa garantito dallo Stato italiano, in quanto emessa dal Ministero dell’Interno e realizzata dal Poligrafico e Zecca dello Stato con i più alti standard tecnologici, che ne fanno uno dei documenti più sicuri a livello europeo». In concreto si tratta di un chip a radiofrequenza contenuto nella carta che registra e conserva i dati personali e biometrici tutelando l’identità digitale del titolare e permettendo l’identificazione certa. Sia in presenza che da remoto, da qualsiasi dispositivo, computer, tablet e smartphone. Tra le pubbliche amministrazioni che hanno integrato l’accesso ai propri servizi con Cie troviamo: l’Inps, il ministero della Salute, il ministero del Lavoro, la Polizia di Stato,l’Aifa, l’Agcom, l’Agenzia delle entrate e il Mibact. Qui l’elenco aggiornato.

Come funziona

Per usare la Cie il cittadino non ha bisogno di password ma di un Pin, composto da otto cifre (la prima parte viene rilasciata in fase di richiesta del documento, la seconda alla consegna). «È molto importante — spiegano dal Ministero — conservare il codice con attenzione in quanto indispensabile per accedere ai servizi online erogati da Pubbliche Amministrazioni e Imprese». L’autenticazione tramite Cie è in crescita: oltre 5,5 milioni di accessi ai servizi online sono avvenuti nel 2020, altri 1,8 milioni circa sono stati rilevati a gennaio 2021.

A cosa serve? I servizi disponibili

Ma a cosa serve la carta d’identità digitale? Con la Cie si possono svolgere alcune operazioni come autenticarsi su IOapp, (l’app dei servizi pubblici, locali e nazionali) direttamente dal proprio smartphone così come già avviene nel 42% dei casi. La carta elettronica può servire, ad esempio, per accedere al proprio fascicolo sanitario elettronico ed è poi valida in tutta Europa. La compatibilità con i passaporti permette di utilizzarla come documento di viaggio riconosciuto dai Paesi dell’area Schengen e di accedere ai servizi in rete di tutte le pubbliche amministrazioni e soggetti privati dei vari stati membri dell’Unione Europea.
La carta consentirà in futuro anche di effettuare procedure di registrazione o check-in presso strutture alberghiere, operatori telefonici, istituti e operatori finanziari oltre a velocizzare l’accesso ai mezzi di trasporto (autobus, tram, tornelli della metro, car/bike sharing, ecc.), sostituendosi agli abbonamenti.

Come fare richiesta

La Cie può essere richiesta e utilizzata anche dai cittadini italiani residenti all’estero, regolarmente iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero). Per fare richiesta ed avere la Cie non serve come in passato attendere la scadenza della vecchia carta. Basta recarsi presso il proprio Comune dove si potrà avviare la domanda e ritirare il documento – o riceverlo direttamente a casa – entro sei giorni lavorativi. (Corsera)

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