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Snellite le procedure per accedere ai benefici della L. 181

“Apprendiamo con favore che finalmente, dopo che lo abbiamo più volte sostenuto e ribadito, sono state snellite le procedure per  accedere ai benefici della Legge 181” .Qiesto dichiarano i segretari provinciali di CGIL CISL UIL, Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, riguardo le novità sulla Legge 181 che è rivolta alle imprese ubicate nei comuni ricadenti nelle aree di crisi complessa di Gela  in cui rientrano 23  comuni dell’area nissena e delle province di Ragusa, Catania ed Enna.
La riforma prevedendo un ampliamento della platea dei potenziali beneficiari e un abbassamento della soglia minima di investimento da 1,5 milioni di euro ad 1 milione di euro (o 400 mila euro per singola azienda del consorzio o contratto di impresa), cerca di ricompensare l’iniquità della vecchia formulazione, continuano Giudice, Gallo e Castania, che aveva certamente creato una vera ingiustizia sociale.
Infatti, all’origine la Legge dell’89 prevedeva che il massimo del finanziabile, cumulando fondo perduto e tasso agevolato, era del 75%. Essendo i progetti ammissibili a partire da 1,5 milioni ne conseguiva che il soggetto proponente doveva avere almeno 375 mila euro oltre tutta l’Iva.
E’ chiaro che la misura dunque non era in grado di agevolare l’imprenditoria giovanile perchè senza un ingente capitale, già a disposizione, proporre progetti era inutile e di fatto il risultato ad oggi risulta fallimentare, pochissimi i posti di lavoro creati e gli investimenti effettuati, che non sono di certo riusciti a invertire la rotta della crisi in cui versano i comuni dell’area.
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