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“Sindaco, ho fame..” … e il sindaco si sente male

Cronaca di uno spaccato da coronavirus

Gela – La Protezione civile ha erogato 670 mila euro per l’erogazione dei buoni spesa da una settimana. Adesso sono arrivati i fondi europei, 460 mila euro, acquisiti col decreto Rosolino.  Di fatto sono stati erogati buoni spesa pari al 10 % delle somme, circa 90 mila euro. E fra i controlli e la confusione la gente che non ha veramente nulla muore di fame, mentre i furbi fanno le domande a iosa ed intasano gli uffici dei servizi sociali. E, come sempre accade a Gela, i ritardi la fanno sempre da padrone. Oggi è accaduto al Comune che, all’ennesima richiesta fatta direttamente al sindaco, Greco ha accusato un piccolo malore. Lo stress, i dispiaceri, le discussioni hanno fatto la loro parte sul primo cittadino che ha dovuto affrontare un frangente che di certo non si aspettava a pochi mesi dall’insediamento. Per fortuna nulla di preoccupante ma di fatto è andata così. Torniamo alla vicenda buoni spesa. “Il problema è nato dal fatto che – spiega l’assessore ai servizi sociali Nadia Gnoffo – ogni famiglia con problemi economici , ha presentato due e tre domande. Poi ci sono quelli che pur avendo di che sfamarsi, risultano nullatenenti e la presentano pure e il nostro personale deve centellinare e controllare tutte le domande, con grande attenzione. Perchè non possiamo permetterci di lasciare senza buoni spesa le famiglie che ne hanno bisogno. Nel frattempo abbiamo implementato il personale di altre 10 unità per essere sicuri delle assegnazioni e adesso siamo pronto a passare al gruppo di cittadini della fascia B”. Nel frattempo che i controlli capillari si moltiplicano al dipartimento dei servizi sociali, le famiglie continuano morire di fame. Certo di fa per dire, perchè ci sono le parrocchie, i privati, i volontari che le assistono , ma di fatto i ritardi dei buoni spesa ci sono e anche nelle redazioni arrivano proteste e richieste di aiuto da chi non ce la fa a mantenere i figli: operai licenziati, ambulanti, gente che lavorava in nero e chi più ne ha più ne metta. Fra controlli e domande Inps, finirà che i buoni spesa saranno consegnati quando la fame avrà atterrato tutti? Speriamo di no: di fatto il momento è difficile e i controlli sembrano un macigno per chi non ha veramente di che sfamare i propri figli

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