Attualita

Silenzio. Parla il Movimento per l’acqua

Gela – Questo è quanto dice il Movimento spontaneo al Consiglio comunale. 

“Sig. Presidente del consiglio comunale

Sig. Sindaco

Giunta

Consiglieri

A nome dei movimento spontaneo contro la gestione iniqua dell’erogazione idrica, ringraziamo per aver dato la possibilità  di comunicarvi le nostre rimostranze.

Sintetizzeremo in pochi concetti cosa chiede il cittadino, che stasera ha fatto sentire forte la sua voce contro le esose richieste di pagamento di bollette per la distribuzione dell’acqua.

Il movimento nato dai social ed arrivato ad oltre 9000 iscritti che rappresentano con le relative famiglie un terzo della popolazione gelese, pretende di pagare un prezzo equo per il servizio idrico del territorio comunale.

Posto che in tutti i comuni italiani ed anche siciliani, una bolletta media varia dalle 20 alle 50 euro a trimestre, e siamo generosi in questo computo forfettario, ci chiediamo il perchè gli utenti gelesi debbano essere costretti a pagare cifre esorbitanti.

In verità lo sappiamo. Sappiamo che nel 2006 è stato firmato un contratto capestro che ‘condanna’,

Sí, condanna, i nisseni a pagare somme improponibili a causa del sistema farraginoso che, per una serie di passaggi, acquisti di acqua da Caltaqua a Siciliacque, con l’avallo dell’Ato e con il placet di commissioni e sovrastrutture, fa lievitare in maniera spropositata, il prezzo della distribuzione.

Distribuzione, solo quella. Perchè l’acqua non viene prodotta dai gestori. L ‘acqua è un bene pubblico, nasce dalle sorgenti e viene solo distribuita da queste società che, per un servizio di apertura e chiusura di rubinetti, lucra dai cittadini come che noi consideriamo considerevoli e spropositate.

Non è più sopportabile che a Gela prima città  della provincia, Niscemi, Butera, Caltanissetta, Mazzarino etc, l’acqua si paghi trenta volte in più rispetto a tanti altri comuni.Il cittadino stranamente se n’è accorto ed  ha detto basta. E non vuole che si contratti. Vuole solo liberarsi da questo, sistema vessatorio ed iniquo.

Provocano ilarità gli amministratori dei comuni che contrattano con la società, la rateizzazione di fatture di 3000, 6000 e perfino 10 mila euro.

Non vogliamo rate, vogliamo prezzi equi, come tutti i cittadini italiani.

Ci rendiamo conto che la politica è stata a guardare e forse addirittura connivente,rispetto ad un sistema che non regge più. 

Non possiamo permettere che si contrattino posti di lavoro appannaggio di pochi a fronte di un pagamento cui devono fare fronte gli utenti.

I 123 lavoratori assorbiti negli uffici dei gestori, parlano chiaro sui metodi adottati finora: tanto sanno come spremere i gelesi.

Noi abbiamo il coraggio  di denunciarlo quindi ora basta.

Non vogliamo altre contrattazioni.

Vogliamo l’acqua pubblica al giusto prezzo.

Vogliamo l’acqua 24 ore su 24 e potabile come previsto dal contratto.

Non vogliamo piu vedere i nostri concittadini, soprattutto anziani andare su e più per le scale con le casse che pesano sulla schiena e sui portafogli.

Vogliamo l’acqua pubblica per la quale abbiamo votato nel 2011 e che a tutt’ora resta un referendum tradito.

Vogliamo l’acqua senza compromessi. Quella pura, in tutti i sensi”.

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button