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Rifiuti da risorsa a 22 milioni di spesa per il cittadino. Mezza Sicilia li “brucerà” in Danimarca, con buona pace degli ambientalisti nostrani

I rifiuti di mezza Sicilia viaggeranno a bordo di navi e poi sui camion. Partiranno da Catania e approderanno prima in Spagna e da lì fino alla meta finale, in Danimarca. Dove verranno bruciati in un termovalorizzatore a sud di Copenaghen, al costo di 380 euro a tonnellata invece dei 250 che costerebbe lo smaltimento nelle discariche siciliane se solo ci fosse ancora spazio a sufficienza. La Regione quindi pagherà, precisamente 22,8 milioni, per portare i rifiuti in un impianto che lei stessa progetta da almeno 5 anni e per il quale non c’è neanche un appalto in corso. Anzi, neppure un bando di gara.

L’assessorato ai Rifiuti ha dato il via libera allo smaltimento all’estero (tecnicamente gli uffici lo chiamano transfrontaliero) di 60 mila tonnellate di immondizia che normalmente sarebbero finite a Lentini, nella discarica della Sicula Trasporti finita da un paio d’anni in amministrazione giudiziaria.

L’impianto, ormai saturo, non può più smaltire definitivamente l’immondizia in arrivo dalle province di Catania, Messina, Siracusa e parte del Ragusano. Dunque l’unica soluzione è lo smaltimento all’estero. E così sarà fino al 14 ottobre, come ha stabilito il decreto dell’assessorato guidato da Roberto Di Mauro.

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