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Sciopero nazionale della vigilanza privata

La fisascat CISL presente per il bene dei lavoratori.
Sono oltre centomila le Lavoratrici e i Lavoratori che nel nostro Paese sono chiamati a svolgere il proprio compito nel complicato, quanto essenziale, comparto della vigilanza privata. Guardie Giurate e addetti dei Servizi fiduciari che ogni giorno silenziosamente garantiscono il perfetto funzionamento dei più svariati servizi essenziali per la comunità.
Lo dice il segretario territoriale Fisascat Cisl en-cl-ag Mancuso Antonino insieme al segretario generale di categoria Alfonso Bellomo   con la presenza della segretaria generale regionale Fisascat Cisl, Massiccia è stata la presenza dei lavoratori del comparto stanchi e stufi delle problematiche affliggono il settore , rivendicando in piazza il diritto a un salario dignitoso e adeguato per i rischi  che si incorrono giornalmente per garantire sicurezza alla collettività rischiando la loro vita pur di proteggere il bene in custodia  , rivendicando orario di lavoro che dovrebbe permettere di soddisfare sia il lavoro che il far bisogno familiare.
 Sono sette anni che i lavoratori Aspettano  un rinnovo del CCNL scaduto dal 2015 , dopo varie trattative andate tutte a vuoto si è dato via allo sciopero nazionale .
Gli stessi mantengono ordine e sicurezza in siti sensibili a dir poco delicati come : istituti di credito , banche, ospedali , enti pubblici , raffinerie.
Il nostro ordinamento giuridico ha classificato la guardia giurata come “Incaricati di Pubblico Servizio”. Figure professionali ibride che raccolgono in sé i tratti tipici dei dipendenti di aziende private, ma che operano in virtù di titoli di polizia e decreti prefettizi concessi solo a seguito di lunghe e non meno complesse trafile burocratiche.
Un contributo essenziale per la sicurezza e la salvaguardia del nostro paese che non è stata attenzionata dalla classe politica
Un comportamento-proseguono i sindacati ancor più inaccettabile se riferito a lavoratori e alle lavoratrici che quotidianamente garantiscono la sicurezza privata e pubblica, come ampiamente dimostrato dal lodevole impegno espresso durante l’intera fase emergenziale sanitaria, spesso facendosi carico di compiti impropri in nome dell’interesse generale”.
Ribadisco tale dissenso  nei confronti delle istituzioni che non fanno nulla per equiparare questa classe operaia a passo con i tempi tra salari e le giuste indennità

A pensar sono pure le ditte appaltanti quasi sempre pubbliche che non tengono conto dei requisiti minimi di retributive e salariali danneggiano ancora maggiormente la classe operaia. Infine concludo sperando in questo gesto di manifestazione qualcuno intervenga migliorando tale situazione lavorativa.

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