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Riprendono le messe ma non si sa quando

Il commento del leghista Pagano

Roma – La Camera ha approvato un emendamento che permette la ripresa delle messe. Solo quattro gli astenuti. La misura arriva dopo un accordo con la Cei sulla sicurezza durante le celebrazioni religiose. L’emendamento, con una riformulazione, è stato presentato da Stefano Ceccanti (Pd), De Filippo (Iv) e Roberto Occhiuto (Fi). Il decreto inserisce la sospensione delle “cerimonie civili e religiose tra le attività che il governo può decidere per contrastare il coronavirus” ma aggiunge la previsione che il governo debba procedere anche “all’adozione di protocolli sanitari, adottati di intesa con la Chiesa cattolica e con le confessioni religiose diverse dalla cattolica, per la definizione delle misure necessarie ai fini dello svolgimento delle funzioni religiose in condizioni di sicurezza”. La Lega e Fratelli d’Italia hanno criticato questa soluzione perché non prevedeva una data certa per la ripresa delle messe e avevano proposto propri emendamenti per far riprendere subito le celebrazioni religiose. Lega e Fdi si sono astenuti mentre tutti gli altri gruppi hanno votato a favore.

“Il governo gia’ oggi si impegni a fondo per redigere con la Cei il protocollo per riprendere subito le Sante Messe”. E’ l’appello che fa Alessandro Pagano (Lega) dopo l’approvazione al dl Covid dell’emendamento sulla ripresa delle Messe previo accordo tra Cei e governo, su cui la Lega si e’ astenuta insieme a Fdi, diversamente dagli altri gruppi che hanno votato a favore.

“I nostri emendamenti e quelli di Fdi e anche i miei interventi nel dibattito – ha detto all’Ansa Pagano – sono serviti a mascherare la postura laicista, incostituzionale e contraria ai diritti dell’uomo di questo decreto che limita arbitrariamente il diritto di culto dei cittadini. Un conto e’ la laicita’ dello Stato e un conto il laicismo, cioe’ l’ostilita’ alla religione. Noi avevamo proposto emendamenti che avrebbero consentito la ripresa delle cerimonie di culto, e cio’ che chiedevamo era una data certa per la ripresa. Subordinare tale ripresa alla sottoscrizione di un protocollo sanitario significa non avere questa certezza, perche’ temiamo che il governo possa tergiversare artatamente. In questo senso mi sono appellato a Forza Italia e ai colleghi del Pd sensibili al richiamo religioso a sostenere questa posizione. Purtroppo l’appello non e’ stato colto e abbiamo espresso un voto neutro, non contrario all’emendamento, ma chiediamo con forza che si proceda rapidamente, senza tentennamenti a sottoscrivere il protocollo sanitario e a ridare la Messa ai cittadini”.

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