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Il sindaco rassicura i fedeli della comunità salesiana: la chiesa verrà recuperata o ricostruita

Gela – Continua la protesta dei fedeli della comunità salesiana. Dal 9 settembre, il giorno dopo l’annuncio del Vescovo durante i festeggiamenti della Patrona, non hanno mai smesso di difendere la loro chiesa, preoccupati come sono che una chiusura di oggi potrebbe rappresentare la perdita del luogo di culto per anni e anni.

“Abbiamo rassicurato i fedeli insieme a  Don Paolo Terrana presentando i due progetti che stiamo valutando per salvare la chiesa che è in pericolo e per costruire la nuova chiesa cedendo l’area comunale – ha detto il sindaco Greco. Le due ipotesi al vaglio: la prima, che è quella che il Comune intende perseguire, punta alla ristrutturazione e al recupero dell’immobile; la seconda prevede, invece, l’abbattimento e la ricostruzione, nel caso in cui i sopralluoghi tecnici dovessero certificare che le condizioni della chiesa non lasciano spazio ad un progetto di recupero.
“Con il confronto delle ultime settimane – ha dichiarato il Sindaco Lucio Greco – abbiamo iniziato a lavorare sui progetti sia nel breve che nel medio e lungo termine. Intanto la Curia continuerà con gli accertamenti tecnici per valutare la possibilità di un recupero strutturale e sismico; nel medio e lungo termine, poi, noi come Comune ci siamo detti disponibili a valutare la cessione dell’area su cui insistono i locali che furono delle Suore Cappuccine del Sacro Cuore per costruirci, eventualmente, la nuova chiesa. A tal proposito si sta già interpellando il Demanio, fornendo una relazione descrittiva, per capire se sia possibile una concessione a titolo gratuito con diritto di superficie per 99 anni. Quella dei Salesiani è una chiesa che da oltre 60 anni è nel cuore dei gelesi, è stata voluta dal compianto Ministro Salvatore Aldisio e nessuno vuole toglierla alla città”.

“I fedeli stiano tranquilli – ha aggiunto Don Paolo Terrana – perchè nel frattempo troveremo in qualche modo gli spazi in cui far proseguire l’attività pastorale”.

 

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