Attualita

Revenge porn, ‘Slut shaming’, ‘Victim blaming’: se ne parla sul canale della Capuana

Gela – “Con quell’abbigliamento che s’aspettava…. Gli uomini sono tentati”. “Se l’e cercata, portava la minigonna… “. “E andata con tanti uomini… uno in più..” Sono gli stereotipi con i quali si indicano spesso le donne che hanno subito violenza. Poi c’è la violenza psicologia: quella che riesce a riverberare sulla donna le responsabilità di un rapporto malato, dove il malato è un uomo che non ha coscienza del sè. E poi ci sono le vendette che un tempo si lavavano con cappa e spade e oggi si consumano sui social, a colpi di video osè e qui, un amore finito assume la connotazione di libertinaggio al femminile. Il 2° circolo di Niscemi e la scuola ‘Luigi Capuana’ dirette dalla Prof.ssa Agata Gueli, saranno al centro di un dibattito organizzato dalla dirigenza in occasione della celebrazione del 25 novembre, Giornata della violenza sulla donna.

“Domani affronteremo argomenti di grande attualità che mi stanno molto a cuore – dice la dirigente Gueli –  come il Revenge porn, lo ‘Slut shaming’, il ‘Victim blaming’, grazie al contributi di esperti del settore della comunicazione, scuola e della branca della psicologia. Attraverso il canale You-tube della direzione didattica Luigi Capuana, parleremo di come spesso esistono stereotipi nel definire una donna che ha subito violenza di ogni genere. Le, donne invece rivendicano al loro libertà di azione e di scelta, come anche l’essere sensuale al pari degli uomini. Però ancora oggi esistono questi luoghi comuni. Una donna deve sempre, rispetto agli uomini, dimostrare d’ essere all’altezza del proprio ruolo”. L’incontro in remoto a partire dalle 16 i lavori saranno aperti dalla dirigente Gueli, seguiranno i saluti dei sindaci di Gela Lucio Greco e Niscemi Massimiliano Conti, poi l’argomento sarà dibattuto dal sociologo Francesco Pira, dalla psicologa Rita Pasqualetto e dalla docente Monica Bevelacqua.

Revenge porn o revenge pornography, traducibile in lingua italiana in vendetta porno o porno vendetta, sono espressioni della lingua inglese che indicano la condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite Internet senza il consenso dei protagonisti degli stessi. In alcuni casi, le immagini sono state immortalate da un partner intimo e con consenso della vittima, in altri senza che la vittima ne fosse a conoscenza

Il termine slut-shaming (in italiano umiliazione da sgualdrina o anche stigma della puttana) è un neologismo nato in ambito filosofico femminista per definire l’atto di far sentire una donna colpevole o inferiore per determinati comportamenti o desideri sessuali che si discostino dalle aspettative di genere tradizionali o ortodosse, o che possano essere considerati contrari alla regola naturale o soprannaturale/religiosa. Alcuni esempi di comportamenti per cui le donne si dice siano sottoposte allo slut-shaming includono: violazioni del codice di abbigliamento socialmente accettato quando si vestono in modo sessualmente provocante,

La colpevolizzazione della vittima, Victim blaming, consiste nel ritenere la vittima di un crimine o di altre sventure parzialmente o interamente responsabile di ciò che le è accaduto e spesso nell’indurre la vittima stessa ad autocolpevolizzarsi

 

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