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Querelle rifiuti. Siciliano: Qual è la strategia dell’assessore ? disponibile ad un confronto

Gela – Sono stato tirato in causa a livello personale dall’Ass. Robilatte rispetto al comunicato trasmesso dal direttivo di Sviluppo Democratico.

Non volevo intervenire a titolo personale nella questione, perché ritengo che la stessa debba essere affrontata collegialmente anche in virtù del fatto che dopo un anno di silenzio alle sollecitazioni che pervengono dalla cittadinanza, L’ass. Robilatte uscisse dal cilindro la soluzione per farci uscire dallo stato di degrado in cui la città si trova oggi.

Ma ahimè mi devo ricredere e non posso che notare che dietro a quel silenzio si è nascosta l’inattività dell’attuale assessore alle politiche ambientali, che a distanza di 5 anni accusa l’amministrazione Messinese, di non aver avviato la gara per la raccolta rifiuti, già nel 2015 appena insediatasi, dimenticando che l’ex. ass.re Nardo, fu sfiduciato dal sindaco perché in 15 giorni la città si trovò sommersa dai cumuli di rifiuti che invasero ogni singola via della città per i motivi che posi si sono palesati nelle formulazioni del CommissarioStraordinario e ciè di una non adeguata copertura economico finanziara del servizio di raccolta rifiuti.

È curioso che oggi l’ass. Robilatte, con l’atto di giunta n. 10 del 2019, dopo aver elogiato i risultati dell’amm.ne Messinese ed aver ammesso gli scarsi risultati della sua gestione, prova a ribaltare la frittata.

Tuttavia da questa dichiarazione apprendo il fatto che l’ass. Robilatte non ha chiaro il percorso che l’amministrazione Messinese è stata costretta a mettere in atto nel ruolo di maggior “azionista” del comitato dei sindaci dell’ambito territoriale della provincia sud, identificato con SRR4, per avviare nel 2017 la gara pluriennale che solo per il comune di Gela pesa oltre 10 milioni di euro l’anno.

Quella gara pluriennale di cui oggi l’ass.re Robilatte sembra aver perso le tracce, parlando solo della procedura negoziata sopra soglia, dagli importi improbabili e inspiegabilmente difformi rispetto al Piano d’Ambito.

Si, quel Piano d’ambito che l’ass.re chiama progetto di gara, e che l’amministrazione Messinese non trovo’ al suo insediamento ne per il comune di Gela, ne tantomeno per l’intero ambito territoriale e che dunque non consentiva l’avvio di alcuna nuove gara.

Quel Piano d’ambito su cui gli 8 comuni dovettero lavorare riuscendo il soli 2 anni, a redigerlo, approvarlo e farlo autorizzare dalla Regione Siciliana, proprio nel maggio 2017, come da verbale di assemblea del commissario straordinario della SRR4 allegato allapresente.

Per cui oggi, la sorpresa è mia, visto che a distanza di 3 anni, l’ass.re sembra brancolare nel buio, non rendendosi conto che le gare andate deserte non riguardano l’affidamento definitivo del servizio di gestione rifiuti, ma l’affidamento temporaneo per 1 anno e il cui importo risulta difforme da quello del piano d’ambito approvato dalla regione Siciliana.

Relativamente alle proroghe all’attuale gestore dei rifiuti, che si ripropone anche durante il suo mandato, l’ass.re dovrebbe chiedere alla SRR4, a cui credo non ha avuto l’onore di partecipare, perché differentemente saprebbe che quello che lei imputa come colpa alla giunta Messinese, è solo una scelta dei commissari regionali succedutesi alla guida della SRR.

Le esternazioni scoordinate dell’assessore dimostrano che la stessa non ha studiato gli atti scevra da condizionamento alcuno, perché diversamente dovrebbe sapere che la delibera di giunta n.272 del 2015, da lei citata, proposta dal neo dirigente del settore ambiente, all’epoca consulente del sindaco, e di cui mi attribuisce la colpa della mancata applicazione, non trovo’ applicabilità perché in contrasto con i dettami normativi che vietavano la costituzione di nuove ARO, perché l’indirizzo programmatico della regione era quello di creare aggregazioni territorialmente compatibili tra comuni (le attuali SRR), al fine di attivare nuove gare d’ambito, per la gestione pluriennale del servizio rifiuti ed economicamente vantaggiose per la collettività, di certo più di quello che accade con gli affidamenti diretti e negoziati, e cioè contrariamente a quello che sta accadendo oggi.

Ricordo altresì all’Ass., che la SRR4 è un organo in cui il comune di Gela pesa per il 49% delle quote, e il cui voto nelle scelte esecutive è decisivo, contrariamente a quanto erroneamente da lei sostenuto, a meno che non si voglia usarlo come alibi per nascondersi dalle proprie responsabilità.

In conclusione, in riferimento al tentativo di attribuire alla giunta Messinese, l’aumento dei costi del servizio indebitando l’ente, non posso non notare che si prova a riproporre lo schema errato secondi cui, come già accaduto nel 2015, a causa di una svista di 3 milioni di euro dell’amministrazione che ci precedette, venivano nascosti i reali costi della discarica e del servizio di spazzamento, la reale percentuale di raccolta differenziata raggiunta e dunque il vero valore degli introiti derivanti dalla filiera del riciclo.

Errore grave, perché solo mettendo a sistema queste informazioni si capisce il reale costo del servizio come giustamente determinato dal dirigente uscente, inspiegabilmente rimosso dal ruolo e che con due distinte relazioni ha dimostrato da dove sia scaturito l’aumento della Tari, a seguito dell’adeguamento del PEF, in linea con il piano d’ambito.

Si, quel Piano d’ambito, scaturito dall’analisi delle criticità di settore di una regione, quella Siciliana, che proprio tra il 2015 e il 2019, nell’ambito rifiuti è stata commissariata e imponeva ordinanze restrittive sui sistemi di raccolta, che l’ass.re fa finta di non conoscere, e che è l’unico strumento che guida il progetto di gara per l’affidamento definitivo del servizio di gestione rifiuti per l’intero ambito territoriale, Gela inclusa.

Errare è umano ma perseverare nell’errore sarebbe diabolico.

I costi sostenuti dall’amministrazione messinese sono pubblici e formalmente presentati in consiglio comunale e dimostrano che sono consistenti con il Piano d’ambito e inferire a costi del passato. come mostra il grafico allegato alla presente.

Ad ogni modo su tali vicende la magistratura farà il suo corso e sul mio operato sono sereno per la trasparenza dell’azione politica e degli atti amministrativi che dovessero interessarmi.

Invece, quando vedremo i costi complessivi, inclusi di discarica che sta sostenendo questa amministrazione in modo che si possano confrontare con i mancati servizi resi alla città, nonostante il comune abbia introitato le coperture finanziare per il servizio?

Ricordo all’Ass.re che – Il Piano Economico Finanziario (PEF) è lo strumento che evidenzia i costi delle varie componenti del servizio raccolta, smaltimento e igiene urbana sul territorio comunale, oltre che costituire lo strumento attraverso cui i comuni definiscono la propria strategia di gestione dei rifiuti urbani.

Qual’e la strategia che l’assessore sta attuando per traguardare il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, e l’incremento dei servizi offerti alla cittadinanza?

Rispetto alla dichiarazione che con lei si è speso meno, parla lo stato di degrado in cui versa la città, che da solo spiega tutto, e laddove l’ass. Robilatte lo ritenesse utile sono disponibile ad un confronto pubblico, sperando che abbia delle risposte più convincenti per spiegare alla città le motivazioni per cui siamo circondati dal sudiciume e la raccolta differenziata e crollata a picco.

Alla luce di questo, come già fatto dal direttivo di SD, invito il sindaco a acquisire la delega e gestirla in prima persona, visto che oltre alla gestione rifiuti, tutto il comparto relativo alla riperimetrazione del sito di interesse nazionale (SIN) e le relative bonifiche ambientali sono ferme al palo.

Simone Siciliano

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