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Procivis: nuovo corso per volontari

Gela – La Pubblica Assistenza Procivis  organizza un corso per aspiranti soccorritori volontari aperto a tutte le persone dal 16° anno di età in su. Il corso, che sarà diretto dagli istruttori della Pubblica Assistenza Procivis sarà improntato su tre livelli di formazione.

“La prima fase sarà improntata sul primo soccorso base, livello di formazione che viene rilasciato agli aspiranti soccorritori volontari per poter praticare delle prime azioni di soccorso e poter effettuare servizio sui mezzi di soccorso ordinari – spiegano gli istruttori; la seconda fase vedrà invece due lezioni mirate all’utilizzo dei Dae (Defibrillatori semiautomatici pubblici) tramite il corso Pad (Pubblic access defibrillation), corso che abiliterà i soccorritori volontari a poter intervenire anche come liberi cittadini e primi attori del soccorso nel momento in cui si verifichi una vera emergenza sanitaria (arresto cardiaco, disostruzione), nell’attesa che arrivino i soccorsi veri e propri. La terza ed ultima fase prevede il corso di specializzazione, con una teoria e pratica rivolta a 360° gradi che permetterà ai soccorritori volontari di poter prestare servizio sui mezzi sanitari di emergenza del 118 eccedenza“.

“Un corso completo che insegnerà sia le tecniche di soccorso salvavita sia il saper utilizzare tutti i presidi necessari che si trovano a bordo dei mezzi di emergenza.  Una panoramica culturale e formativa completa, in grado di poter far svolgere ed affrontare ad un soccorritore volontario dopo un periodo di tirocinio in affiancamento con soccorritori più esperti e sanitari medici/Infermieri, une vera e propria emergenza a carattere sanitario aggiunge il responsabile  della Pubblica Assistenza Procivis Luca Cattuti . La Procivis ha bisogno sempre piu’ di soccorritori volontari, persone che accettino una sfida mettendosi in gioco per la propria comunità. Noi cerchiamo di metterci del nostro aprendo corsi svolti da personale qualificato che da il meglio di se nell’insegnamento grazie anche ad una lunga esperienza sul campo. Invito ragazzi e ragazze a fare una riflessione, e perchè no, magari a provare una esperienza di vita che può comunque lasciare un segno in positivo“.

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