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Processo d’appello per diffamazione contro Crocetta: la sentenza entro due giorni

Caltanissetta – Un processo nel giorno del suo settantesimo compleanno, per Rosario Crocetta. Retaggi della politica……Si è svolto stamattina innanzi alla Corte d’Appello sezione seconda penale di Caltanissetta, il procedimento a carico di Rosario Crocetta già governatore Presidente della Regione Siciliana, con riferimento all’accusa di diffamazione che scaturì da un comizio elettorale relativo ad una campagna elettorale per la sindacatura di Gela. Il Procuratore generale aveva chiesto la trattazione orale sottolineando che si tratta di un procedimento delicato poi iniziato il processo, la requisitoria ha fatto riferimento alla correttezza della sentenza nel giro di qualche secondo appena il Pm Lenzi ha chiesto la conferma della sentenza di assoluzione di primo grado. La difesa di parte civile  rappresentata dall’avv. Salvo Macrì ha insistito sui motivi dell’ appello nel chiedere la riforma della sentenza che, secondo il legale è incongruente perché assolve Crocetta sulla base di motivazioni  incongruenti  perché sostanzialmente quando Crocetta rese le sue dichiarazioni spontanee dà del  delinquente o comunque delinquenti a tutti gli ambientalisti e indicò per nome Saverio. Ecco la sentenza di primo grado dice che Saverio non poteva essere individuato con Saverio Di Blasi, rimane, dice la sentenza, indeterminato se effettivamente indicasse di Blasi . Questa è una argomentazione per la difesa è certamente sbagliata, come dire che viene fuori anche dalle dichiarazioni rese da Crocetta nel corso del processo di primo grado dove lui diceva: “Io non ce l’avevo con di Blasi”.  In realtà , ha sostenuto l’avv. Macrì, nel comizio subito dopo aver detto che gli ambientalisti ‘vanno di giorno a fare gli ambientalisti di notte poi si incontrano con i malavitosi e mafiosi subito dopo chiama per  nome e cognome Saverio Di Blasi ricordandogli tempi,  quando andava con la telecamera a fare le attività ambientaliste contro lo stabilimento. Quindi non c’è una sostanziale differenza tra quel Saverio indicato fra gli ambientalisti ed il Diriferito  Blasi a cui si è subito dopo. Quindi sbaglia secondo la difesa, il primo giudice ritenere che quelle frasi denigratorie diffamatore non si riferissero proprio a Di Blasi. Peraltro le frasi sono certamente denigratorie perchè pronunciate dal palco di un comizio elettorale con una folla di cui la piazza era gremita : offensivo dannoso che qualcuno venga additato come essere umano indicato come delinquente e legato alla criminalità organizzata. Questa affermazione non può essere giustificata e  proprio perché la indicazione del Crocetta è una indicazione del tutto gratuita. In seconda ha battuta ha parlato il difensore di Crocetta (oggi era assente) che ha ripropostole motivazioni  già scritte nella sentenza di assoluzione, secondo lui che lo sente, in realtà non indicava Di Blasi. La seconda  seconda sezione della Corte d’Appello presieduta dalla dott. ssa Giannazzo si è riservata di decidere entro un paio di giorno. La difesa ha insistito non soltanto per la riforma della sentenza, ma anche e soprattutto per la riapertura del dibattimento perché ha chiesto anche di sentire e di vedere  la videoripresa del comizio per smentire quello che dice Crocetta, perché dice che lui era disturbato dagli ambientalisti un gruppo di facinorosi con numero di circa 20 che in qualche modo gli avrebbero impedito di rendere il suo comizio che invece ha concluso: fischiava un’intera Piazza fatta non si sa di quante migliaia di persone due in ogni caso non vi fu un sovrastare la voce di Crocetta amplificata da un potentissimo impianto di microfono di almeno 2000 Watt.

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