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Porto: quell’antico antro e quel miraggio di oggi…….

Gela – Il Golfo di Gela esiste da millenni, non a caso i fondali marini hanno conservato i resti di un fiorente commercio che trovava nella ‘thalassa’ il suo naturale luogo di transito. Ne è la prova, la Triremi arcaica del V secolo a. C. che fra un anno al massimo troverà casa  nel costruendo Museo del Mare di Bosco Littorio. A quella economia fiorente non corrisponde l’economia attuale e neppure le infrastrutture. Eppure per miracolo si affacciano adesso armatori internazionali che sono interessati al Golfo di Gela. Ci sarebbero. Non hanno nomi e cognomi ma fanno capolino a seguito di incontri di alto rango che ne riferiscono i contenuti. Alto rango e largo termine. Perchè di tempi non se ne parla mai. Li conosciamo i fantomatici investitori strombazzati da questa o quell’altra amministrazione e mai apparsi a far bella vista di sè o a realizzare gli auspicati investimenti. Nel frattempo si sogna il porto ed il progetto di restyling che si trascina da anni. A caldeggiare il sogno ancora non realizzato il Comitato per il porto costituito ad hoc che ha inviato l’ennesima lettera al Presidente   della Regione Siciliana Nello Musumeci, al Sindaco Lucio Greco ed ai deputati regionali Arancio, Di Paola, Mancuso e Damante. “In considerazione dei forti ritardi dell’iter procedurale per  il lavori di riqualificazione del porto rifugio di Gela da parte della regione Siciliana  – si legge nella missiva – chiediamo di convocare con urgenza un incontro con tutti gli enti preposti , Dipartimento protezione civile regionale della Regione Siciliana, Ministero dell’ambiente, ed il Comitato , per la verifica dello stato dell’iter procedurale per i lavori di riqualificazione del porto rifugio di Gela”. Un altro incontro . L’ennesimo per un mini progetto che non vede la luce mentre a Ragusa, Scoglitti e Marsala i porti si realizzazione ex novo
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