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Piove al Museo di Messina aperto da due anni

Piove sul Museo. La pioggia di questi giorni penetra nelle sale del Museo regionale di Messina, precisamente al primo piano, dove sono in mostra le opere del Settecento e dell’Ottocento, mentre le opere di Antonello da Messina e di Caravaggio sono custodite al piano terra. Infiltrazioni d’acqua in una struttura aperta soltanto da due anni, dopo 32 anni di gestazione.

I deputati regionali De Luca e Zafarana dopo le infiltrazioni: “Disastro annunciato, perché nessuno ha provveduto? Il presidente Musumeci nomini l’assessore ai Beni culturali o dovrà rispondere degli eventuali danni”. Un’interrogazione all’Ars per chiedere chiarimenti al governo regionale.

“Siamo disgustati nel vedere capolavori d’inestimabile valore a mollo, ma non meravigliati dell’accaduto, perché si tratta dell’ennesimo disastro annunciato”: dicono così i deputati regionali Antonio De Luca e Valentina Zafarana, del Movimento 5 Stelle, per la pioggia che è penetrata fin dentro le sale del Museo di Messina. “Delle infiltrazioni si sapeva da tempo, perché nessuno ha provveduto?”, si chiedono, annunciando che proprio domani sarà depositata un’interrogazione all’Ars per chiedere chiarimenti al governo regionale.

“Il fatto è gravissimo e chiama direttamente in causa il presidente della Regione – aggiungono i deputati – che da una parte esalta la storia e l’arte della nostra splendida terra, dall’altra non ha ancora ritenuto necessario nominare un assessore regionale che si occupi proprio dei beni culturali. Messina, il cui museo merita molta più attenzione, rappresenta solo la punta di un iceberg. Il mondo dei beni culturali in Sicilia è un settore abbandonato a se stesso. Il governo parla, ma non c’è visione, pianificazione, né capacità di intervento, sia per la valorizzazione delle risorse culturali che per la dovuta cura dei luoghi. Questo perché, innanzitutto, manca l’assessore, che faccia da soggetto di riferimento certo e inequivocabile per l’intero settore e motore di ogni azione. Musumeci lo nomini subito, o dovrà continuare a rispondere degli eventuali danni ai beni custoditi nei musei e nei tanti siti di interesse in Sicilia”.

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