Papa Francesco: “La politica in questa fase non ha il diritto di rompere l’unità. E chi mette davanti l’interesse personale rovina le cose”
L’INTERVISTA – In un colloquio con il Tg5 il Pontefice manda un segnale chiaro ai governanti di tutto il mondo: “A chi pensa ‘in questo modo si possono perdere le elezioni’, dico ‘non è il momento'”. Parole che piombano nel dibattito italiano proprio mentre il governo Conte è tenuto sotto scacco da settimane dai renziani.
La classe dirigenziale ha il diritto di avere punti di vista diversi e anche di avere la lotta politica. È un diritto: il diritto di imporre la propria politica. Ma in questo tempo si deve giocare per l’unità, sempre”. Sono parole per niente casuali quelle pronunciate da Papa Francesco nell’intervista esclusiva andata in onda domenica sera su Canale 5. Rispondendo alle domande del vaticanista di Mediaset, Fabio Marchese Ragona, il pontefice ha lanciato un appello alla politica e a chi rappresenta le istituzioni in tutto il mondo. “In questo tempo non c’è il diritto di allontanarsi dall’unità – spiega -. Per esempio, la lotta politica è una cosa nobile, i partiti sono gli strumenti. Quello che vale è l’intenzione di fare crescere il Paese. Ma se i politici sottolineano più l’interesse personale all’interesse comune, rovinano le cose”.
Solo una volta passata la pandemia ognuno potrà tornare “a dire ‘Io’, ma in questo momento, un politico, anche un dirigente, un vescovo, un sacerdote, che non ha la capacità di dire ‘noi’ non è all’altezza. Deve prevalere il ‘Noi’, il bene comune di tutti. L’unità è superiore al conflitto”, insiste papa Francesco. Il capo della Chiesa si rivolge infine a “tutti i dirigenti”, categoria in cui include i sacerdoti, i politici e gli imprenditori, affinché perseguano il bene comune anziché il proprio “negoziato“. Trattative fatte “sulla pelle dei fratelli e delle sorelle che stanno soffrendo per la crisi”. Ma davanti a un momento di difficoltà mondiale come quello che stiamo vivendo, conclude, bisogna “cancellare l’io’”.