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“Non cerco le mascherine che non ci sono, me le faccio cucire”

Gela – Cosa distingue l’uomo ignavo dall’operativo. L’ignavo guarda le cose che vanno male e fa polemica, quello operativo constata ciò che non va bene e guarda oltre per trovare la soluzione prima possibile. In queste settimane si è fatto un gran parlare sul tema delle carenza delle mascherine. Mascherine pagate a peso d’oro; mascherine ‘regalate’ dalla Cina; mascherine bloccate alla Dogana; mascherine gettate per reazione: mascherine criticate; mascherine di carta, larghe strette e comunque mascherine che non ci sono più in commercio. Mascherine sequestrate. C’è poi chi, per proteggersi e proteggere la propria famiglia e i dipendenti, lascia da parte le polemiche, non ci pensa neppure a fare il giro delle farmacie, nè a pagarle 15 euro. E trova la soluzione immediata. Contatta una sarta; studia il modello e se le fa cucire. E’ il solito nostro amico imprenditore Nuccio Di Pietro che, supera tutte le polemiche e adesso ha le mascherine per i dipendenti dei suoi suermercati. “Sono di stoffa – racconta – lavabili, riutilizzabili, sterili e protettive. Non sto a piangere sulle difficoltà, non passo il tempo a scrivere a questo e a quello, cerco di superare i problemi e anche questa volta ce l’ho fatta. con la collaborazione di una sarta che si è messa a disposizione ed ha cucito giorno e notte per realizzare una cascata di mascherine che adesso ci proteggono senza perdere tempo prezioso. Lavoro così da anni, prendo gli avvenimenti di petto e vinco”.

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