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“Mio marito e mia sorella insepolti, non lo meritavano…..”

Gela – Ventotto cadaveri insepolti. Le bare schierate, senza dignità. Come se non avessero contribuito alla convivenza civile con il pagamento delle tasse. Ventotto salme senza una collocazione eterna. Tre sale, tutte piene. Anche un magazzino e arrivano altri morti.

Non ci sono loculi al cimitero, si attende la sentenza del Tar al ricorso presentato dal Comune di Gela e nel contempo le confraternite non stanno a guardare. Mancano pochissimi giorni e la questione dovrebbe subire una svolta. In un mese di attesa non è stato fatto nulla, mentre una qualunque ditta avrebbe potuto costruire centinaia di loculi.

Ecco le pratiche inevase dei morti insepolti.

Sono 2460 o posti requisiti finora. Ma i morti aumentano e le confraternite non bastano mai. Questo è l’appello accorato di una madre di famiglia che ha perso il marito e la sorella è morta il 28 ottobre: sono ancora lì, in attesa di una degna sepoltura. Come anche i tre componenti della Famiglia Savà: insieme, in fila, ad aspettare la dimora eterna. Sentiamo l’appello della sig.ra Averna

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