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Marcia e veglia per la Pace. Chiese cattoliche, evangeliche ed ortodosse insieme per la pace in Ucraina e nel mondo.

Il no alla guerra delle religioni unite.

Si terrà oggi alle 18,30 un raduno di tutte le chiese evangeliche, cattoliche e ortodosse della città di Gela per dire “No alla Guerra”.

Il corteo per la pace partirà dalla Villa Comunale, fino ad arrivare alla Chiesa Madre dove si assisterà all’intervento dei responsabili religiosi delle singole congregazioni, nonché all’intervento del Vescovo Rosario.

Alle ore 20,00 è prevista una Veglia di preghiera che unirà in un unico coro tutte le voci dei fedeli.

L’evento è stato organizzato superando le barriere di differenze religiose e sociali, all’insegna di un’unione che le chiese del territorio auspicano da tanto tempo, al fine di ricercare un bene comune per l’intera società e realizzare il messaggio di Dio che predica l’unione contraria alla divisione e al carattere settario.

Come predica l’Apostolo Paolo nella lettera scritta ai romani, in un solo corpo ci sono molte membra e tutte le membra non hanno la stessa funzione, così vale lo stesso anche per noi, che siamo in molti, ma allo stesso tempo un unico corpo come società e come chiesa di Dio. In maniera individuale ognuno di noi influenza il suo prossimo e il suo gruppo sociale. Per tanto, avendo tutti noi qualità, pregi e difetti possiamo creare dei frutti per la collettività tanto per edificare quanto per scoraggiare e distruggere, come nel caso della guerra.

Per tale motivo ritengo che un corteo, un momento di condivisione ed incontro spirituale, culturale e religioso equivale in primis ad esprimere la propria fede nel concreto, adempiendo così agli stessi propositi che per secoli sono stati predicati da uomini di fede per le strade e sopra i pulpiti.

Il no alla Guerra si traduce così in un’azione concreta, di forte contrasto con l’ideologia generale secondo cui il rispetto porta il senso di “indifferenza e disattenzione” per le realtà diverse che non combaciano tra loro.

Il rispetto, pedagogicamente parlando, avviene innanzitutto da un incontro reale che permette di sviluppare il dialogo (idee, pensieri, collaborazione, edificazione, dubbi e perplessità), e che non si volta dall’altra parte con la convinzione che se il problema è lontano da noi, allora non ci appartiene.

Siamo tutti parte delle stesso mondo e dello stesso meccanismo di vita.

E’ bella e importante la cooperazione fra congregazioni di stampo religioso differente in quanto è questa stessa azione a rappresentare l’esempio per un primo passo vero per la pace:

Prima lettere di Pietro, capitolo 2 versetto 9: Ma voi siete la gente che Dio si è scelta, un popolo regale di sacerdoti, una nazione santa, un popolo che Dio ha acquistato per sé, per annunziare a tutti le sue opere meravigliose. Egli vi ha chiamati fuori dalla tenebre, per condurvi nella sua luce meravigliosa“.

 

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