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L’ospedale ancora chiuso e i malati aspettano invano

La denuncia del consigliere Giudice

Gela – L’ospedale Vittorio Emanuele di Gela non sarà più centro Covid. L’ha disposto la direzione dell’Asp in considerazione del fatto che il rischio pandemico si è ridimensionato notevolmente. Attualmente al reaprto di malattie infettive c’è una sola paziente ripositivizzata dopo la guarigione. Un solo paziente e l’ospedale bloccato. Arrivano alla nostra redazione segnalazioni di pazienti che hanno atteso che finisse il momento caldo per potere accedere nella struttura sanitaria e potere sottoporsi a terapia, interventi chirurgici da troppi mesi attesi ed ancora rimasti nel limbo. E’ la triste storia del paziente Giuseppe di 69 anni che aspetta di essere chiamato per un intervento alla prostata. Ma il reparto di urologia è chiuso, come tanti altri e il paziente resta ad aspettare, come tanti altri malati con patologie differenti e impossibilitati a raggiungere altri centri sanitari siciliani.

La sanità pubblica efficiente è il cartello d’ingresso della civiltà, non è solo un diritto di ogni cittadino, ma dovrebbe essere il nobile obiettivo politico al quale tutte le forze partitiche dovrebbero tendere e rappresenta, quindi, un obiettivo irrinunciabile. Sul tema ha preso la parola il consigliere comunale indipendente Paola Giudice.

“Scelgo di socializzare questa breve premessa per affermare, con responsabilità e contezza, che siamo di fronte ad un assurdo, l’ennesimo per Gela e per i gelesi, ossia avere un ospedale grande che purtroppo non è un Grande ospedale malgrado medici eccellenti che dirigono reparti che curano patologie delicate per le quali basta un ritardo per far morire il cittadino/degente – dice il consigliere comunale Paola Giudice – Non è il caso di fare l’elenco ma veramente ci sono medici e infermieri dall’alta professionalità e credo che ora l’attenzione vada posta su chi è nominato alla direzione generale dell’ospedale. Perché lo affermo? I primari non hanno il potere di decidere la chiusura dei reparti e la relativa tempistica che porta alla riapertura degli stessi, ne consegue che, come consigliere comunale e con l’auspicio di trovare la convergenza dell’intero organo consiliare, chiedo al Sindaco di convocare il Direttore Sanitario dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela, un ospedale che va sempre più indietro!

La pandemia ha chiuso i reparti, l’uscita dalla pandemia determina che la struttura ospedaliera scelta per ospitare e curare i pazienti affetti da Covid-19 sarà il Sant’Elia di Caltanissetta, quindi non si capisce perché il nostro nosocomio Vittorio Emanuele di Gela continui ad avere tanti reparti chiusi con liste di attesa in aumento, preoccupazione per i degenti, rischio di sovraffollamento di altre strutture. La domanda è semplice e diretta: a Gela perché non si riapre? Esiste la possibilità della zona grigia, come avviene in altri ospedali, ossia una sorta di “centrale di garanzia” nello smistamento dei pazienti, un “doppio filtro” garantito da un team di clinici che assicura di far transitare nei reparti solo pazienti no-Covid, basta individuarla e andare avanti, perché di salute si deve vivere e non l’opposto”.

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