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Li chiamano “assistenti civici”.

È la nuova polizia che sorveglierà i cittadini.. i CITTADINI, non il controllo del territorio, ma i cittadini che non stanno distanti. I pretoriani di Totó e Peppino.
Essi si andranno a sostituire alle migliaia di “sceriffi da balcone” nati in questi mesi.
Solo che avranno un ruolo ufficiale e saranno a disposizione dei sindaci, per un grande fratello globale.
La guerra tra poveri procede a gonfie vele.
Il ministro per affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, in una nota congiunta hanno comunicato che “in settimana dalla Protezione civile lanceremo il bando per il reclutamento di 60.000 assistenti civici.

Si tratta, stando a quanto da loro riferito, di figure che dovranno aiutare le forze dell’ordine a vigilare sul rispetto delle norme nella fase 2 dell’emergenza Covid. In particolare, avranno il compito di far rispettare l’obbligo del distanziamento sociale oltre che di garantire il rispetto del divieto di assembramenti.

Il bando – come è stato spiegato – è rivolto a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali. Gli assistenti civici saranno individuati su base volontaria, coordinati come sempre nell’emergenza dalla Protezione civile che indica alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale e impiegati dai sindaci per attività sociali, per collaborare al rispetto del distanziamento sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione.

Il ministro Francesco Boccia ha sottolineato che, attraverso Anci, i Comuni potranno avvalersi del contributo degli ‘assistenti civici’ per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus, a partire dal distanziamento sociale. Dunque, sembra essere arrivato il momento di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico.

Il reclutamento degli assistenti civici dovrebbe avvenire con un doppio bando: il primo a giugno, rivolto ai diplomandi – un bacino di circa 450mila persone – che su base volontaria dal 1 luglio al 31 agosto, potranno dare la loro disponibilità alle protezioni civili regionali. Un altro bando è invece allo studio per coloro che nella fase 2 non saranno ancora rientrati a lavoro o non hanno vincoli occupazionali, come chi percepisce il reddito di cittadinanza. Il concorso sarà sempre su base volontaria, per impegnarsi al fianco dello Stato in attività di volontariato, coordinati dalla protezione civile.

 

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