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Lettera aperta: “A Gela si muore di inquinamento non di tabagismo!”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Orazio Mili all’amministratore delegato dell’Eni ing. Franchi.

Mili non ha retto all’affermazione del dirigente che a Gela si muore di tabagismo e alcool e non è detto che le morti siano correlate all’inquinamento. Tanto più in quanto nessuno ha replicato a questo commento. Replica lui.

“Egregio Direttore Franchi,quanto accaduto la sera del 16 Dicembre 2019 dentro l’Aula Consiliare di Gela, come cittadino di Gela, lo trovo offensivo nei miei confronti e nei confronti dell’intera Comunità’ Gelese.
Veda Direttore lei con le sue parole ha offeso i Gelesi, ma ha offeso i Nostri Papa’ ex Dipendenti Eni,le nostre Mamme,i nostri Figli e ha offeso i nostri Bambini nati Malformati .
Ecco perche’ ritengo che lei deve rispondere al mio invito di poter interloquire con la sua persona, affinché’io possa invitarla di persona guardandoci in maniera diretta a venire in TV e chiedere scusa ai Gelesi; le assicuro non muoiono per Tabagismo o per l’Alcol, ma muoiono per quel maledetto inquinamento.
Ma quello che più preoccupa è il fatto che in quell’Aula siedono dei rappresentanti del popolo Gelese che alle sue dichiarazioni ,non hanno aperto bocca . Un fatto, quest’ultimo, altrettanto grave visto che quei Signori ,chiamiamoli cosi anche se non hanno proprio dimostrato signorilità’ nei confronti dei loro concittadini che gli hanno prestato il consenso ,conoscono bene il dramma chiamato Gela.Veda ad esempio il nostro Sindaco che prima di diventare il nostro primo cittadino era un battagliero ,voleva rispetto da parte di chi ha inquinato questa terra, invece in Aula abbiamo scoperto che lo stesso forse il battagliero lo faceva solo per fini elettorali e non a difesa dei suoi concittadini, infatti dalle sue parole di elogio ai vari dirigenti Eni si capisce bene che Gela ad oggi non ha un 1 cittadino che sul piano ambientale difendere’ i suoi concittadini . Credo, a questo punto, che il Direttore dell’azienda Eni deve accettare l’invito di un semplice Cittadino che si sente offeso ,spero che a questa mia lettera altri cittadini possano risentirsi dalle brutte parole che le sono uscite dalla bocca per pretendere come me le sue scuse pubbliche .La Saluto di presenza quando accetterà’ il mio invito . MILI ORAZIO FIGLIO DEL DEFUNTO MILI SALVATORE UNO DEI 40 EX DIPENDENTI CLOROSODA/DICLORETANO DECEDUTI SU 120″ .

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