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L’area dell’ex distributore potrebbe diventare una villetta

Gela – I funzionari della Regione, del Parco Archeologico e i rappresentanti dell’amministrazione dopo il PalaCossiga si sono spostati al quartiere Ospizio marino. In particolare si sono soffermati nell’area dell’ex distributore tamoil da anni dismesso. Qui, secondo un ambizioso progetto, potrebbe sorgere una graziosa villetta che aprirebbe il Lungomare, come biglietto da visita per i forestieri. Insieme al gruppo di lavoro ci sono i rappresentanti del Comitato di quartiere Ospizio marino che hanno avanzato altre proposte. “In quel sito – spiega il Presente del Comitato di quartiere, Salvatore D’Aleo – c’è un sottopassaggio realizzato negli anni sessanta e oggi ridotto a ricettacolo di spazzatura. Abbiamo proposto la bonifica e la ristrutturazione in modo da poter e usufruire e abbiamo potuto constatare che i funzionari regionali e locali si sono mostrati interessati all’idea. Ci lavoreremo in maniera costante perchè il progetto è fattibile, e faremo da sentinella nei confronti delle istituzioni che comunque si sono dimostrate  disponibili”.

Speriamo che il progetto non venga rimandato alle calende greche (siamo in tema di zona archeologica) come quello del viale Mediterraneo..

Dare una nuova immagine e nuovi colori ad Ospizio Marino, grazie agli interventi di riqualificazione nell’area che un tempo ospitava la stazione di rifornimento Tamoil. E’ l’obiettivo del Sindaco Lucio Greco e dell’assessore al decoro urbano Giuseppe Licata, che hanno incontrato l’arch. Luigi Gattuso, direttore del Parco archeologico di Gela, nel cui territorio lo slargo in questione ricade, e l’arch. Domenico Sicari per Tamoil. Presenti al sopralluogo anche i rappresentanti del comitato di quartiere, che hanno evidenziato la necessità, tra le altre cose, di apporre dei dissuasori di velocità in quel tratto di lungomare nel quale le auto sfrecciano pericolosamente.

In un primo momento, a seguito della dismissione della stazione di rifornimento, l’idea di Tamoil era quella di sgomberare e asfaltare. L’amministrazione però, con la condivisione del direttore del parco archeologico, ha chiesto alla multinazionale che l’area venga riqualificata diversamente. In quella zona vorrebbe ricavare un polmone verde da arredare con panche e giochi per i bambini e con un piccolo belvedere (previa realizzazione di un’apposita struttura) sul lungomare. Vorrebbe, inoltre, recuperare il tunnel, intasato da decenni di rifiuti e vegetazione, che permetterebbe di attraversare in tutta sicurezza. 

Il sopralluogo ha rappresentato un primo momento di confronto tra tutti i soggetti interessati, al termine del quale è stato stabilito di rivedersi non appena l’arch. Sicari si sarà fatto portavoce con Tamoil della posizione di Comune e Parco Archeologico. Quella, del resto, è anche la zona nella quale sta per sorgere la nuova area museale e Greco e Licata non hanno dubbi: va riqualificata, ben delimitata e restituta alla città.

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