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L’amministrazione comunale si accorge che le bollette di Caltaqua sono salate

Gela – L’amministrazione comunale che ha fatto della battaglia sull’acqua un cavallo di battaglia, oggi, dopo quasi due anni di amministrazione si accorge che le bollette di Caltaqua sono pesanti. Lo fa a seguito delle dichiarazioni rese dal presidente del Consiglio comunale di Niscemi. Quando il Comitato ‘Fuori Caltaqua’ combatteva a difesa dei cittadini non ha speso una parola. E comunque Caltaqua c’è ancora, come anche la Tekra che, nonostante il bacino, assume fuori dai confini di Gela. 

“La dura presa di posizione del presidente del consiglio comunale di Niscemi, Fabio Bennici, nei confronti di Caltaqua, responsabile di un servizio pessimo a fronte di bollette salatissime, conferma e avvalora il mio deciso intervento di qualche giorno fa, a seguito dei disservizi idrici di Macchitella e Cantina Sociale. Dovrebbe ormai essere chiaro a tutti, e soprattutto a chi, nella veste di rappresentante pubblico, è chiamato al controllo della gestione del servizio in difesa degli utenti, che occorre al più presto riaprire il dossier Caltaqua”.

Così il Sindaco Lucio Greco torna sul modo in cui la società di gestione del servizio idrico continua a vessare i cittadini di Gela, basandosi su una modalità di calcolo non precisa che non parte da una attenta lettura dei contatori. Greco condivide le accuse di gestione vessatoria di Bennici sia sul fronte delle bollette, sproporzionate rispetto ai reali consumi delle famiglie, sia dei disservizi e delle perdite, su cui si interviene male e con tempi biblici.

“Occorre governare questi processi – prosegue Greco – per risolvere una volta per tutte gli innumerevoli disagi che vive la cittadinanza. Certe generiche rassicurazioni non bastano più. Bisogna agire e mettere nero su bianco, partendo dal lavoro svolto dalla commissione di valutazione, che, nella relazione finale, chiedeva la risoluzione anticipata del contratto, attese le gravi inadempienze. Al Presidente dell’ATI, chiedo, dunque, cosa intenda fare in merito a questa richiesta e se non ritenga che sia il caso di istituire una commissione tecnica ad hoc. Se la rescissione non dovesse essere possibile, che almeno si lavori per rimodulare il contratto con Caltaqua e riequilibrarlo a favore degli utenti. Non possiamo far passare il messaggio che certe società private possano arricchirsi calpestando i diritti dei cittadini. Si chiedono, pertanto, risposte concrete. Risposte che bisogna dare al più presto, se non si vuole che si perda quel poco di fiducia rimasta nelle istituzioni”. 

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