Attualita

La musica colta ispirata dall’amore con Alberto ed Erika

Gela – Un inizio di anno all’insegna dell’amore e della cultura. E’ stato aperto così il 2020 ieri sera al teatro Eschilo di Gela con la ‘prima volta’ pubblica del duo Alberto Ferro e Erika Nahapetyan, uniti nella vita e nella musica, ispiratrice dell’amore. Su questo tema sono stati intervistati sul palco i due fidanzatati dalla presentatrice Monica Bevelacqua. Visibilmente commossi i due musicisti hanno raccontato il loro colpo di fulmine che continua da Monaco a Gela e sembra destinato a girare il mondo per sempre. Un concerto di musica colta per viola e pianoforte, rapsodie di difficile interpretazione che i due giovani musicisti hanno fatto loro ed hanno saputo rendere ad un pubblico attento e rapito

Hanno interpretato la sonata e viola e pianoforte op 147: Questa Sonata è un continuo ripensamento sui valori della vita e della morte e, oltre ad estrinsecare una conoscenza straordinaria dei mezzi tecnici della viola in tutti i registri, oltre a sfruttare al massimo tutte le possibilità dinamiche dello strumento, costituisce uno dei vertici del mondo spirituale di Shostakovoch, non certo una composizione di maniera. La Sonata è di ampie proporzioni, dura circa 28 minuti e si articola in tre movimenti, singolarmente modellati sul tipo delle analoghe composizioni delle età classica e romantica. Si riscontrano spesso delle analogie strutturali e d’inventiva con la Sonata per violino e piano, op. 134: entrambe infatti assegnano tempi più lenti ai movimenti estremi, mentre un Allegretto ne costituisce la sezione centrale.

Nell’ Adagio: Tutti e sei i movimenti sono in tempo Adagio, il che rappresenta il comune denominatore musicale, indispensabile per capire il tono espressivo dell’intero Quartetto, molto difficile a rendersi nelle sue screziate armonie. L’Elegia inizia sulle note lunghe del primo violino, a mò di tema fondamentale, come a sottolineare un’atmosfera psicologica dolorosa e sofferta. Il discorso si allarga e si infittisce, passando al grave del violoncello, ma conservando l’intonazione di base, quasi organistica e di indubbio richiamo liturgico.

Con ‘Allegro di Cèsar Franck il clima si tinge di energia, imposta dal pianoforte che stabilisce senz’altro il proprio ritmo. Segue poi un severo movimento, dal sapore quasi bachiano, che riconduce il linguaggio cameristico a remote intimità, pastellate in alcuni momenti dalla cantilena del violino in assenza di accompagnamento. Il tutto trasmette un’austera, diffusa impronta di improvvisazione, che l’indicazione di Recitativo – Fantasia intende sottolineare nella sua atmosfera misteriosa ed elegiaca, lumeggiata dalla migrazione attraverso varie tonalità. L’ultimo tempo è introdotto da un notissimo disegno imitativo, che emana un senso di universale omogeneità, affiancando i due strumenti come se la dialettica precedente non li avesse mai separati. Il procedimento a canone – nel quale Franck vanta una solida esperienza – accanto alla lineare trasparenza della melodia, contribuisce a creare il clima più conveniente per suggellare l’opera.

A fine serata grande festa: sul palco il presidente dell’associazione ‘Amici della musica G.Navarra’ Crocifisso Ragona, lo sponsor Ecoplast Totò Gatto ed il manager Pippo Failla, il sindaco e la rappresentante dello sponsor morale del Convengo Maria Cristina di Savoia, Montana; tutti ad intonare l’importanza della cultura come auspicio per la rinascita della città

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button