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Incarichi: il chiarimento dell’Ente

Gela – L’opposizione ha paventato presunte irregolarità sugli affidamenti di incarichi, intitolando la vicenda ‘Affari di famiglia’. Il sindaco risponde attraverso i suoi dirigenti ed il segretario comunale.

Il primo a chiarire è il dirigente affari legali del Comune Mario Picone

“Il nuovo regolamento disciplina il conferimento degli incarichi con l’istituzione di un albo, diviso per settori, la cui competenza è stata affidata al dirigente del settore affari legali che individua i professionisti in base al valore della fascia, la rotazione per evitare cumuli di incarichi. Ci sono una serie di regole che sono state rispettate pedissequamente. È stata assicurata la pubblicazione mensile degli affidamenti”. Il dirigente ha elencato tutti gli incarichi del valore inferiore ai 1000 euro, sottolineando che ognuno di essi ha ricevuto la media di sei, a volte sette o 8 incarichi e durante le sedute il sindaco è sempre stato assente in quanto questi compiti sono appannaggio della Dirigenza. L’avv. Paola Greco ha dichiarato di non avere contenziosi contro il Comune, come previsto dalla norma. “L’individuazione dei professionisti – ha detto il dirigente Picone – è avvenuta secondo la legge”.

Il segretario generale Giovanna Dinovo (nella foto in alto) ha sottolineato che l’amministrazione comunale si è adeguata alle nuove disposizioni sull’affidamento del rapporto fiduciario . “Incomincio sottolineando che antecedentemente all’emissione del D.Lgs n.50/2016 – nuovo Codice dei contratti, il conferimento degli incarichi legali , per agire e resistere in giudizio, si sostanziava in un rapporto, fra più soggetti, di carattere fiduciario e, conseguentemente, disciplinato dalle norme del CC sul contratto di prestazione d’opera intellettuale, operante tra privati. Il nuovo Codice dei contratti, invece, prevede che gli incarichi in parola, concretino un “appalto di servizio” da conferire necessariamente nel rispetto dei principi di economicità, efficacia ed imparzialità, par condicio, proporzionalità: principi questi ai quali deve essere informato l’operato della Pubblica Amministrazione, escludendosi qualsiasi interpretazione che lo consideri intuito personae. In ossequio a tali principi  ed alla normativa di cui ho parlato, le Pubbliche amministrazioni devono dotarsi di uno strumento regolamentare che preveda criteri oggettivi  affinchè il soggetto competente , nell’applicarlo , pervenga all’individuazione del legale da incaricare in una condizione che escluda qualunque spazio di discrezionalità. La normativa in essa contenuta è puntuale , precisa e rigorosa , nel rispetto del principio di separazione tra politica e gestione: l’organo deliberante autorizza, nell’interesse dell’Ente, soltanto il sindaco a costituirsi in giudizio , mentre è ascritto al dirigente conferire l’incarico de quo, vincolato dal Regolamento di cui ho parlato. Il sindaco non ha partecipato  alla trattazione e votazione della delibera di Giunta comunale n.33 del 6/2/2020 ad oggetto ‘Atto di citazione di Giudice di Pace – Sig. Lauria G. c/Comune di Gela – Autorizzazione al sindaco a costituirsi in giudizio; atteso che il legale difensore di controparte è il proprio figlio , avv. Mario Greco. Emerge in modo chiaro che il capo di questa amministrazione, estremamente trasparente ed osservante delle norme del suo operare quotidiano rimasto in toto estraneo alle vicende in questione, così come in altre analoghe fattispecie. Per quel che riguarda le determinazioni indicate nella nota Pec, nel ribadire l’esclusiva competenza del dirigente ed adottarle, in questa fase del procedimento rimangono totalmente estranei sindaco e Giunta comunale, stante che gli incarichi di che trattasi sono privi di qualsiasi valutazione e carattere di fiduciarietà. A sostegno e riprova della regolarità delle procedure di legittimità dei provvedimenti adottati da Comune, nel rispetto delle competenze e prerogativa degli organi faccio proprie le argomentazioni esposte nella nota n. 49072 del 12/5/2020.

L’amministrazione – dice il segretario generale – è rimasta estranea come anche la giunta. C’è un appalto di servizio sulla base dei criteri di economicità. La legge del 92 ha separato la politica dalla gestione quindi non ci sono influenze di sorta. Ho trasmesso all’Anac ed alla Prefettura la mia nota e quella del dirigente per dar un quadro del fatto che l’amministrazione si muove nell’ambito della legge e alla norma sulla trasparenza di cui sono garante “.

“Sono convinto che questa vicenda sia stata creata per distrarre l attenzione per trascinare l amministrazione nel tritacarne. Ho richiesto un consiglio comunale ad hoc per sgomberare il campo da ogni sospetto” – ha detto il sindaco Lucio Greco – Alcuni consiglieri comunali, pur di colpire me, non hanno esitato a mettere nel tritacarne mediatico anche giovani professionisti, categoria, nei cui confronti, una classe politica seria dovrebbe mostrare rispetto e comprensione.
Mi dispiace che si sia cercato di mettere in dubbio la mia onorabilità e quella della mia intera famiglia senza prima aver accertato la regolarità del procedimento e senza essersi documentati così come il caso meritava.
Ho chiesto un consiglio comunale ad hoc, perché ritengo che sia doveroso fare chiarezza e sgombrare così il campo da tutte le diffamazioni che, proprio in un momento così difficile come questo, potrebbero condizionare l’attività amministrativa.
Devo continuare a lavorare serenamente per far ripartire la città!”

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