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La corte d’appello rigetta l’appello proposto dalla presidenza della regione siciliana e conferma che gli incarichi

L’Ing. Alberto Pulizzi, originario di Cianciana, con ricorso proposto innanzi al Tribunale del Lavoro di Palermo contestava il conferimento da parte della Presidenza della Regione Siciliana dell’incarico di Dirigente Generale del Dipartimento regionale tecnico dell’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilita’, in favore dapprima ad interim al dott. Fulvio Bellomo ed in seguito all’ing. Vincenzo Palizzolo, dirigenti entrambi appartenenti alla terza fascia del ruolo della dirigenza regionale.
Il ricorrente , difeso dagli Avv.ti Girolamo Rubino e Calogero Marino, contestava l’incarico in questione rappresentando di essere uno dei pochissimi dirigenti di seconda fascia in organico presso l’amministrazione regionale, e rilevando come i suddetti atti di conferimento dell’incarico non fossero stati preceduti dal prescritto avviso informativo nei confronti dei soggetti (come il ricorrente) interni all’amministrazione legittimati ed interessati a ricoprire il suddetto incarico, e non recasse in se alcuna motivazione specifica in ordine alle ragioni per cui l’amministrazione avesse inteso assegnare l’incarico in questione ai citati dirigenti di terza fascia, ignorando le professionalità di qualifica superiore (quali ad esempio il ricorrente, dirigente di seconda fascia) presenti proprio all’interno dell’amministrazione regionale.
Ed ancora, gli Avv. Rubino e Marino rilevavano l’illegittimità degli incarichi considerato che a mezzo degli stessi veniva conferita una posizione apicale di dirigenza generale a soggetti con qualifica di dirigenti di terza fascia, quando, di contro, secondo la normativa e la consolidata giurisprudenza in materia, l’incarico in questione poteva essere conferito solo in favore dei dirigenti di prima e seconda fascia.
La Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato delle Infrastrutture e Mobilità si costituivano in giudizio con il patrocinio dell’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo.
Il Tribunale adito, condividendo le deduzioni degli Avv.ti Rubino e Marino accoglieva il ricorso affermando che sulla scorta di una interpretazione logico-sistematica l’art. 11 co. 5 della l.r. 20/03 impedisce di attribuire l’incarico di dirigente generale ai dirigenti di terza fascia.
Inoltre a mezzo della prefata sentenza l’amministrazione regionale veniva condannata a ripetere la procedura di nomina in commento.
Frattanto, tenuto anche conto del contenuto della suddetta pronuncia l’amministrazione regionale conferiva all’Ing. Pulizzi l’incarico di Dirigente generale del Dipartimento della Pesca mediterranea dell’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.
La sentenza veniva comunque appellata dall’amministrazione regionale innanzi alla Corte d’appello di Palermo- Sezione Lavoro.
l’Ing. Pulizzi si costituiva nel predetto giudizio di appello, sempre con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Calogero Marino, chiedendo il rigetto del gravame proposto dall’amministrazione regionale.
All’esito del giudizio la Corte d’Appello di Palermo – sezione lavoro-, condividendo le deduzioni degli avv.ti Rubino e Marino ha rigettato l’appello proposto dall’amministrazione regionale, condannando la Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato delle Infrastrutture e Mobilità anche al pagamento delle spese di lite quantificate in euro 3.300 oltre oneri.
La superiore pronuncia ha dunque confermato come gli incarichi dirigenziali generali debbano essere conferiti ai dirigenti delle prime due fasce dirigenziali del ruolo unico della dirigenza della Regione siciliana con ciò confermando di fatto l’incarico dell’Ing. Pulizzi quale Dirigente Generale del Dipartimento della Pesca mediterranea.
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