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L’ 8 marzo delle associazioni ed istituzioni a Gela

Gela – In occasione della Giornata Internazionale della donna, l’amministrazione comunale ha promosso un momento di incontro e confronto, questa mattina nell’aula consiliare del Comune, alla presenza di ospiti del mondo sociale e della cultura e di tutte le associazioni e i club service della città. Causa Covid, l’iniziativa non ha potuto essere aperta a diverse altre autorità, istituzioni e ai rappresentanti del mondo della scuola, ma l’impegno è quello di organizzare una nuova giornata, con molte più presenze, non appena l’emergenza pandemica sarà alle spalle.

Dopo i saluti iniziali del Sindaco Lucio Greco, ha preso la parola l’assessore ai servizi sociali Nadia Gnoffo, la quale ha portato la sua testimonianza personale di moglie e di mamma nel mondo del lavoro e della politica, universi non semplici da gestire e da far incontrare. Nel suo intervento, con la voce velata dall’emozione, il racconto di chi si è trovata quasi costretta ad una scelta nel momento in cui ha scoperto di essere in gravidanza: da un lato la famiglia, dall’altro il lavoro e gli incarichi politici. Nel 2021 non dovrebbe più accadere, ma ancora accade alla maggior parte delle donne.

Successivamente, sono intervenuti il presidente del consiglio comunale Totò Sammito e, in rappresentanza delle donne del civico consesso, Virginia Farruggia e Romina Morselli. Chiusa la parentesi istituzionale, a portare il suo saluto è stata la prof.ssa Silvana Grasso, giunta appositamente da Giarre. Fuoco, cuore e passione nel suo intervento, che ha ripercorso le tappe esistenziali che l’hanno portata ad essere la libera ambasciatrice della cultura che oggi è: dall’infanzia in un nucleo familiare tipico della Sicilia patriarcale del dopoguerra, fino alla maturità di una donna che certi stereotipi li calpesta senza troppa retorica e se li mette alle spalle.

Per le associazioni e i club service, che da sempre si spendono sul territorio e danno il loro quotidiano contributo nella lotta per la parità dei diritti, sono intervenute le presidenti di Moica, Fidapa, AIRC, Soroptimist, Convegno di cultura Maria Cristina Di Savoia, Inner Wheel e della neo costituita consulta dei giovani. Tutte d’accordo nel sottolineare come quella di oggi non sia una giornata di festa, ma un momento di riflessione e condivisione. Non ci potrà essere vero progresso, è stato da più parti ribadito, fino a quando uomini e donne non impareranno a camminare di pari passo, senza discriminare e lasciare qualcuno indietro in base al sesso al quale appartiene.

Presenti con un videomessaggio anche due grandi donne nate a Gela e che il talento e l’ambizione, insieme allo studio e ai prestigiosi riconoscimenti ottenuti, hanno portato altrove. Si tratta di Monica Contrafatto, militare e atleta paralimpica azzurra, e della dottoressa Rossella Contrafatto, eccellenza nel campo dell’odontoiatria. In collegamento su Zoom, dall’ospedale Garibaldi Nesima di Catania ha portato il suo saluto anche la dr.ssa Ernestina De Francesco, che ha raccontato la sua esperienza di donna del sud in un mondo, quello della medicina e della ricerca, in cui troppo spesso ancora i ruoli di spicco sono prerogativa del sesso maschile. Tutte sono state portatrici di un messaggio di forza, coraggio e speranza.

“E’ stata una mattinata di arricchimento per tutti noi. Siete donne, mamme, mogli, insegnanti, lavoratrici e imprenditrici che fanno onore alla città – ha dichiarato, in chiusura, il Sindaco Lucio Greco – e il mio augurio è che non si debba aspettare un altro 8 marzo per rivederci. Incontriamoci con maggiore frequenza, confrontiamoci su come meglio governare questa città, il vostro apporto di idee è essenziale in una realtà complessa come la nostra e tutte voi, ognuna col proprio ruolo, potete essere una stella polare e una guida per chi è chiamato a governare. Siete voi che date valore e forza a questa giornata importante, e che spesso arrivate prima e meglio dove l’ammininistrazione non riesce. Di certo, non è celebrandovi un giorno o regalandovi un fiore che si colmano gap e lacune frutto di retaggi secolari. Senza le donne, semplicemente, non ci sarebbe la vita, eppure la strada verso il rispetto e la parità di genere è ancora lunga e tutta in salita”.

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