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L’appello della Fidas Gela: donatori andate a donare!

Gela – Oltre ai danni ad operatori turistici, strutture ricettive, istruzione, università, la psicosi dell’untore sta producendo effetti deleteri anche sulla donazione del sangue. “Non c’è nessuno rischio legato alle trasfusioni così come così come non ci sono rischi per i donatori che si recano nei punti di raccolta all’interno degli ospedali o nelle unità associative”. Ad affermarlo è il Presidente della Fidas Gela, Enzo Emmanuello, che ha sottolineato come tale situazione legata al coronavirus stia causando un evidente calo di donazioni in città. “Solo per i donatori che hanno soggiornato nelle sedi a rischio, o nei comuni che sono attualmente soggetti a restrizioni viene applicato il criterio di sospensione temporanea – aggiunge la Persona Responsabile dell’Unità di Raccolta della Fidas Gela, Dott. Antonio Moscato.  Gli altri donatori, invece, possono e devono proseguire con le donazioni in questo momento di difficoltà perché c’è la necessità di garantire tutte le attività sanitarie che richiedono il supporto trasfusionale”. Il sistema sangue a livello nazionale è costantemente tenuto sotto controllo dal Centro Nazionale Sangue con aggiornamenti dell’evoluzione del fenomeno infettivo coronavirus. Lo stesso si attiva immediatamente per comunicare le azioni da intraprendere a tutela sia dei donatori che dei riceventi. L’invito della Fidas Gela, dunque, è quello di continuare a donare a maggior ragione in queste situazioni. La mancanza di sangue, infatti, causarebbe una paralisi del sistema sanitario con l’impossibilità delle persone che soffrono a poter accedere alle terapie trasfusionali.

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