Attualita

Il 12 maggio si apre!

Gela – Flash mob per riappropriarsi del lavoro in piazza Umberto I. 

“Oggi noi siamo qui presenti in pubblica PIAZZA – ha detto il vice segretario della Confcommercio Rocco D’arma – rappresenta le due facce della stessa medaglia: un lato negativo che mette in evidenza problematiche palesi di contenimento e gestione del fenomeno, e, un aspetto positivo, perché nonostante tutto, e ripeto nonostante tutto, Noi siamo qui! Siamo qui presenti con tanta voglia di manifestare tutto il nostro disagio, in modo pacifico e civile, con un’unica finalità: Ripartire! Abbiamo voglia di ripartire! Vogliamo lavorare! E vogliamo lavorare in tutta sicurezza per noi e per gli avventori dei nostri negozi!

All’inizio della pandemia abbiamo chiesto aiuti e ristori a fondo perduto: la reattività del Governo sappiamo qual è stata. Ristori e sostegni insufficienti, arrivati a volte in ritardo, altre volte mai. Distribuzione delle stesse risorse in modo schizofrenico, con contraddizioni e diseguaglianze mai colmate, senza l’intervento di alcun correttivo. 

Abbiamo anche chiesto supporto e aiuto per un più facile accesso al credito, le misure messe in campo dal Governo, anche se appena appena adeguate, nella pratica e nella gestione con gli istituti bancari si sono dimostrate più lunghe e più difficili del previsto, e nonostante tutto molte attività non ne hanno usufruito.

Nel frattempo molte attività sono state chiuse volontariamente, molte altre sono state costrette a chiudere per problemi economici e molte altre chiuderanno ancora. 

Il mio pensiero stamattina va a coloro i quali una attività non ce l’hanno più. A coloro i quali non hanno trovato la forza di essere presenti e di lottare per il proprio lavoro e la propria dignità. 

Ai presenti invece dico che dobbiamo continuare a difendere la nostra dignità di lavoratori e le nostre attività commerciali. Lo dobbiamo fare per noi, per le nostre famiglie per i nostri collaboratori, dico collaboratori e non dipendenti, perché i nostri dipendenti sono i nostri migliori collaboratori… Lo dobbiamo fare anche per i nostri colleghi che al momento hanno bisogno del nostro supporto morale. Lo dobbiamo anche a quei colleghi che al momento non hanno trovato gli stimoli per poter continuare con le proprie attività. 

Chiediamo con forza e determinazione il diritto alla riapertura, in sicurezza e nel rispetto delle norme; le norme e le regole devono essere rispettate, ma in caso di inottemperanza necessitano controlli, questi controlli devono essere garantiti dagli organi di Governo del territorio. La semplice norma non basta e non è bastata. L’effetto avuto è stato la chiusura di alcune incolpevoli attività e il libero movimento, anche se a volte vietato, di persone anche senza alcun giustificato motivo. Devono finirla di pensare che le nostre attività siano responsabili della diffusione del virus. Chiediamo l’abolizione di un assurdo ed inutile coprifuoco. Chiediamo l’abolizione dei colori a livello regionale, proprio oggi veniamo a sapere che la Sicilia con un indice RT dl 0,84 rimane arancione mentre il Molise ad esempio con un indice RT 1,25 sarà gialla… 

Dobbiamo insistere affinchè il sistema creditizio bancario sia più efficace e più snello, andando in deroga a norme troppo restrittive se contestualizzate alla situazione attuale e in considerazione del fatto che già quando stabilite risultavano un po’ troppo stringenti. 

Abbiamo e non vogliamo perdere la voglia di lavorare e lottare per la nostra dignità. E’ un nostro diritto e chiediamo alle istituzioni tutte di essere più presenti e più efficaci sul territorio. I commercianti e le attività produttive non possono pagare le colpe di chi è incurante del rispetto delle regole. La presenza dello Stato deve essere più forte!

Che si lavori molto sulle vaccinazioni, che si lavori affinchè il green pass, certificazione verde, diventi efficace nell’immediato. E che si lavori a far chiarezza sulla modulistica da utilizzare per tale certificazione. Non basta la semplice norma. E’ più importante l’applicazione e la diffusione della stessa. 

Fino a prova contraria noi siamo cittadini Italiani che paghiamo le tasse, fino a quando possiamo

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