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I sindacati chiedono la regolamentazione dell’orario

Le segretarie della FilmcCgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno scritto al Presidente del Consiglio:

“Essendo imminente l’emanazione di un nuovo DPCM per fronteggiare l’emergenza devirante
dalla diffusione del COVID-19, vogliamo ribadire quanto già espresso con nostra
comunicazione inviata in data 13 marzo 2020 in merito alla razionalizzazione dell’orario di
apertura dei punti vendita di generi alimentari e non di tutte le dimensioni.
Riteniamo non più procrastinabile un intervento governativo utile a decretare per tali esercizi la
chiusura obbligatoria domenicale e al contempo contenere l’apertura dal lunedì al sabato
all’interno di un nastro orario di massimo 12 ore giornaliere.
Crediamo che tale contenimento orario vada adottato anche per le attività dei servizi di
ristorazione così come identificati nella nostra precedente comunicazione che per opportuna Sua
presa visione si allega nuovamente alla presente.
Riteniamo che un provvedimento in questa direzione sia ora indispensabile per garantire una
migliore gestione dei turni e dei carichi di lavoro, i tempi per il rifornimento e gli
approvvigionamenti dei punti vendita stessi, il giusto riposo per tutti gli addetti e un tempo utile
anche per procedere ad una accurata sanificazione degli ambienti di lavoro difficile da garantire
con le attuali aperture.
Inoltre, come già indicato nella nostra precedente richiesta, anche una rimodulazione in questa
direzione se tempestivamente assunta può essere gestita con un preavviso che consente di
garantire responsabilmente, gli approvvigionamenti ed i servizi ai cittadini.
Certi nella sensibilità che avrà nei confronti dei tanti lavoratori addetti in questi settori, la
salutiamo cordialmente.

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