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I giornalisti de ‘La Sicilia’ minacciano cinque giorni di sciopero

Palermo – La profonda crisi del settore giornalistico, che va affrontata in un quanto mai necessario tavolo nazionale fra governo e parti sociali, non può esimere l’editore della Sicilia dal rispetto degli obblighi contrattuali e dalla messa a punto di un piano industriale che valorizzi tutte le professionalità, salvaguardi l’occupazione e dia certezze a tutti i giornalisti, dipendenti e collaboratori. La Fnsi, insieme con l’Associazione siciliana della Stampa, è pronta a sostenere il comitato di redazione e l’intero corpo redazionale nelle azioni che si renderanno necessarie per difendere l’indipendenza della testata e i posti di lavoro». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.Ordine dei Giornalisti. Preoccupazione dell’Ordine dei giornalisti Sicilia per una nuova vertenza dei colleghi de La Sicilia di Catania che hanno annunciato un pacchetto di cinque giorni di sciopero. Lo stato di agitazione è stato annunciato per le difficoltà nell’erogazione degli stipendi, situazione che non lascia intravvedere nulla di buono per il futuro.
L’Ordine dei giornalisti esprime «solidarietà e vicinanza ai redattori e ai collaboratori de La Sicilia che non meritano nuove penalizzazioni dopo i tanti sacrifici sostenuti negli ultimi anni per garantire l’uscita del giornale. E sollecita una immediata ripresa dei colloqui con la proprietà nell’auspicio che quest’ultima, oltre a garantire gli standard retributivi e la vita stessa della testata, possa finalmente pensare anche a un piano di rilancio».

Assostampa.  L’Assostampa Siciliana, sindacato unitario dei giornalisti, esprime «profonda preoccupazione» per la situazione che stanno vivendo i giornalisti e tutti i dipendenti del quotidiano «La Sicilia» di Catania, che hanno aperto, dopo numerosi mesi di sacrifici, una vertenza con l’azienda Domenico Sanfilippo Editore, proclamando lo stato di agitazione e consegnando al comitato di redazione un pacchetto di 5 giorni di sciopero. «Il malessere di giornalisti e dipendenti che oggi emerge e che viene consegnato anche al pubblico dei lettori – scrive la segreteria regionale dell’Assostampa siciliana – è ormai lontano nel tempo e risale anche a prima che i beni fossero sequestrati e confiscati all’editore Ciancio. A fronte della presenza quotidiana del giornale in edicola, grazie al lavoro scrupoloso di tutti, va detto che l’editore non è mai stato puntuale rispetto alla corresponsione degli stipendi, violando il normale principio secondo cui a una prestazione professionale va corrisposta una retribuzione».

«I pesanti sacrifici economici – aggiunge Assostampa siciliana – hanno pesato soltanto sulle spalle di giornalisti, collaboratori e dipendenti che in questi anni con grande spirito di abnegazione si sono dovuti sobbarcare turni di lavoro insostenibili mettendo davanti a tutto la garanzia di una informazione libera verso i lettori. Da anni, e anche prima dell’arrivo degli amministratori giudiziari, giornalisti e sindacato chiedono all’editore Ciancio impegni precisi di rilancio del giornale, perché non si può immaginare di far accollare tutti i sacrifici a giornalisti e dipendenti e così fino ad oggi è stato ed è e non vorremmo che quelli che si profilano come piani di rilancio diventino piuttosto unicamente tagli indiscriminati che colpiscono soltanto e sempre i lavoratori». «La storia de “La Sicilia” lunga 75 anni non può, infatti, essere difesa calpestando la dignità di chi ogni giorno spende la propria vita per garantire il giornale in edicola. Ai colleghi giornalisti dipendenti, ma anche ai numerosi collaboratori che garantiscono almeno il 70% del giornale, mortificati anche loro nei compensi, in questa delicata e difficile fase di vertenza, diciamo che Assostampa siciliana sarà sempre al loro fianco, ma chiediamo di affrontare la situazione con spirito di solidarietà reciproca e cooperazione e di attenersi scrupolosamente agli orari di lavoro e agli eventuali accordi aziendali sugli ammortizzatori sociali su cui Assostampa Siciliana vigilerà, d’intesa con l’ordine dei giornalisti», conclude la segreteria regionale del sindacato.

Cisl. «Ci spiace tanto, da siciliani e da lettori, che la vicenda del quotidiano La Sicilia non riesca a trovare una via d’uscita che soddisfi le esigenze e gli interessi di tutti. Noi, in ogni caso, siamo a fianco dei lavoratori e della redazione che lottano per il posto di lavoro. Per la retribuzione del lavoro e per dare un futuro all’azienda». Lo scrive la Cisl Sicilia in una nota firmata dal segretario, Sebastiano Cappuccio, all’indomani dell’assemblea di redazione che ha affidato al Cdr del giornale un pacchetto di cinque giornate di sciopero.
«L’Isola – sostiene il sindacato – non può permettersi il lusso di buttare alle ortiche una storia lunga 75 anni. Né può aspettare che si spenga per consunzione. Ma perché la vertenza trovi uno sbocco utile per tutti, è necessario che riparta davvero il confronto tra le parti. E ovviamente, è necessario che l’azienda faccia uno sforzo in termini di corresponsione delle retribuzioni arretrate, per restituire serenità a lavoratori, giornalisti e collaboratori».
Ma per il sindacato è altrettanto necessario che anche la Regione batta un colpo: «Agevoli la soluzione della vicenda anche sostenendo concretamente nell’Isola, come più volte annunciato, la libertà di stampa e il pluralismo delle voci editoriali vecchie e nuove».
«Il tessuto democratico per un verso, la crescita economica e civile per un altro, hanno bisogno – rimarca la Cisl – di un mercato editoriale forte, che possa, liberamente e serenamente, dare voce a tutte le ansie, le attese e le rivendicazioni della società»

Il  gruppo parlamentare del M5S all’Ars esprime la massima solidarietà e vicinanza ai giornalisti del quotidiano “La Sicilia”,  che hanno affidato un pacchetto di 5 giorni di sciopero al comitato di redazione, a tutela dei propri diritti e a salvaguardia del proprio posto di lavoro.
“La proprietà – affermano i deputati – non può pensare di affidare la sopravvivenza del quotidiano esclusivamente ai pesanti sacrifici, soprattutto economici,  del personale, che da oltre  70 anni lo porta in edicola”.
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