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Ha riposato per circa tremila anni: c’era lo scheletro di un uomo nella tomba

Gela – C’è lo scheletro di un uomo all’interno della tomba rinvenuta nello scavo di via Butera due giorni fa. “La tomba che è stata rinvenuta – dice il Soprintendente di Caltanissetta, Daniela Vullo – si presenta in buone condizioni. La tipologia è quella spiovente, la particolarità è che all’interno c’è lo scheletro ancora intatto di un soggetto maschile di un metro e 60 centimetri. Il defunto presenta un vistoso schiacciamento del cranio, antecedente all’attuale rinvenimento: la zona infatti è stata oggetto di altri scavi e lavori di canalizzazione in varie epoche. Dentro il cranio è stata trovata una monetina che non è ancora stata studiata ma che, sin da ora possiamo definire quale l’obolo di Caronte che nel rito greco indicano la monetina posta nella o sulla bocca di un defunto prima della sepoltura come viatico per essere trasportati nel fiume dell’Aldilà”. Le fonti letterarie greche e latine specificano che la moneta si tratti di un prezzo simbolico e lo motivano come un pagamento o un tributo per Caronte, il traghettatore che trasportava le anime attraverso il fiume Acheronte che divide il mondo dei vivi da quello dei morti. Gli esempi archeologici di queste monete, di varie denominazioni nella pratica, sono definiti “i beni tombali più famosi dell’antichità”. Secondo gli studiosi, a primo acchitto, la sepoltura ritrovata potrebbe essere datata intorno al IV secolo avanti Cristo, ma è tutto da verificare. I lavori fervono e lo scheletro potrebbe essere rimosso oggi dagli archeologi della Soprintendenza.

“Si potrebbe ipotizzare – continua la Soprintendente – che ci siano altre sepolture nell’area e quindi si continuerà a scavare. Speriamo di poter rendere fruibile l’area ma questo è un auspicio di là da venire e da realizzare con la sinergia di tutte le istituzioni, in primis quella dell’ente locale. Verrò a fare un sopralluogo sul sito la prossima settimana per verificare personalmente lo stato dei luoghi e la possibilità di poterli mettere a disposizione della comunità, limitatamente alle condizioni generale della zona”. Il caso ha voluto che proprio in quella insiste un’area libera con un lotto non edificato che fa ben sperare sulla fruizione del bene archeologico che, a quanto pare, potrebbe essere una sepoltura inserita in una necropoli.

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