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Giudice: “i contributi vanno assegnati a chi è stato ‘nulla’ per lo Stato”

Gela – “I soldi che arrivano dalla Protezione Civile nazionale e dalla delibera della Giunta Regionale sono una vera opportunità per coloro, tante donne e tanti uomini, tante bambine e tanti bambini, per conoscere la luce, quasi una primavera che, già si sa, durerà poco ma è bene che ci sia e sia principalmente per loro. Per loro chi? No coloro che in modo indistinto vengono definiti precari ma coloro che non sono stati nulla per lo Stato, i tanti che non hanno neppure avuto il contributo per l’affitto, che non hanno avuto assegnato l’alloggio popolare, i tanti che non hanno metano e vivono con la bombola a casa, esattamente come il dopoguerra. Le Istituzioni non possono distrarsi e strizzare l’occhio a chi già ha, questa volta bisogna pensare a chi non ha con criteri certi, rigidi e in grado di essere verificati dato che il mondo è pieno di furbi e lo è da sempre e questa malsana categoria ha arrecato, nei decenni, un grande danno ai cittadini onesti, alle persone umili nelle gesta tanto da non saper alzare la voce, altro che usare meccanismi legati alla furbizia. Se non pensiamo a coloro che non hanno voce che esempio diamo? Pessimo. Se tutti parliamo di un tempo buio come pensiamo di accendere una luce lì dove il buio è il vero veicolo e anche l’unico nelle esistenze di tanti. L’Istituzione che nel mio ruolo intendo rappresentare è messa alla prova  e non può perderla, è la prova dell’equità e della giustizia sociale, valore imprescindibile in una città che ha negato l’accesso alla serenità a tante generazioni”.

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