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#gelacittàbloccata: parte la vertenza Gela

La Cgil protesta all'aeroporto di Catania

Catania – Parte la vertenza Gela. L’espressione si conosce da anni ma non ha portato ad alcun risultato. Nel frattempo l’industria ha chiesto i battenti 10.000 persone sono andate via, si attende il porto da tempo immemorabile, le scuole cadono a pezzi, le strade impraticabili, le bollette stratosferiche a fronte di disservizi macroscopici, la sanità regredisce ogni giorno. Insomma una decadenza palese, il museo della nave arcaica annunciato e mai realizzato e chi più ne ha più ne metta. Il sindacato Cgil con tutti i organismi interni ha avviato una raccolta firme e da stamattina sta denunciato lo stato di abbandono da parte delle istituzioni all’aeroporto di Catania.

Gela: investimenti al palo. Sit-in in aeroporto, “Vertenza nazionale”

Presidio della Cgil di Caltanissetta stamani all’aeroporto di Catania per chiede lo sblocco della vertenza Gela. “E’ solo la prima iniziativa – dice il segretario della Camera del lavoro di Caltanissetta, Ignazio Giudice. Porteremo la vertenza Gela nei luoghi nevralgici dell’economia siciliana perché il nostro diventi un caso nazionale”. Si parte dallo scalo di Fontanarossa perché da qui volano via migliaia di giovani siciliani verso il nord Italia e l’estero in cerca di futuro.
L’area oggi è a forte rischio spopolamento a causa della crisi e del disinteresse della politica: 10 mila cittadini della provincia sono già andati via”. Oggi sono bloccati 34 milioni del Patto per il Sud, 800 milioni per il progetto Argo Cassiopea, 150 milioni per il porto, 5 milioni per il museo del mare, 3 milioni per il museo archeologico, un milione per le aree archeologiche, 48 milioni per l’autostrada Siracusa-Gela, 25 milioni per le aree industriali dismesse, 183 milioni per la rete ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela.

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