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GELA. CHE FINE HA FATTO IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE CANALAZZO?

E LO SKATEPARK ABBANDONATO A MACCHITELLA?

Nel mese di agosto del 2021 scrivevamo di atti vandalici nei confronti dell’Associazione culturale SMAF a cui erano arrivate attestazioni di stima e coraggio per questi giovani impegnati del sociale. Successivamente fu presentato, con una conferenza stampa, il progetto “ARTFLOW” dal MoVimento 5 Stelle che impegnava con ben 10.000€ dei fondi raccolti dalle restituzioni, dai deputati regionali a realizzare una “via degli odori” con piante officinali ed ornamentali oltre ad un “Skatepark” con strutture modulari mobili che con i fondi sarebbero diventare fisse da installare in luogo che l’amministrazione avrebbe donato. con tutte le autorizzazioni del caso, all’associazione stessa.

MA COME E’ ANDATA A FINIRE?

Ho contattato il presidente dell’Associazione Culturale SMAF, Gaetano ARIZZI, che gentilmente ha accettato l’invito a fare una chiaccherata su questo tema. Ad onor del vero abbiamo chiesto anche lumi alla deputata Damante ed al consigliere comunale Farruggia che, non hanno ancora risposto.

Diciamo subito che non è fermo con le 4 frecce, perché non è proprio partito il progetto.

Nella conferenza stampa erano presenti, Sindaco Lucio Greco, vice Sindaco Terenziano di Stefano, presidente del Consiglio Comunale Salvatore Sammito, i deputati Damante e Di Paola.

Come è solito in queste occasioni, ma soprattutto questa accaduta dopo l’atto vandalico occorso all’associazione, le promesse dell’amministrazione si sono sprecate. Sprecate perché tra zone rosse, mascherine, lockdown, “..non ho tempo” “…non so dove è la pratica”,  ecc. ecc. i soldi non sono partiti perché l’associazione, viste le  assicurazioni da parte dell’amministrazione non mantenute, non ha voluto ricevere il denaro e pertanto non fare il progetto, per ora speriamo.

Nel frattempo durante la chiaccherata ho chiesto al presidente Arizzi come mai non posso sistemare lo SKATEPARK esistente a Macchitella a fianco la SS115. La risposta, come tante se ne sentono in città: <la struttura è stata costruita su una porzione di suolo comunale ed uno privato. Ma come è possibile? Sappiamo che la parte privata è di un noto imprenditore gelese, il quale potrebbe fare opera di convincimento all’interno degli uffici del comune ed attuare un protocollo di intesa con l’associazione e darlo in comodato d’uso per 30 anni gratuitamente, la quale associazione si occuperà di renderlo agibile a tutti coloro che vorranno praticare questo sport che tra l’altro è diventato olimpico. Prendiamo in prestito l’appello fatto dall’imprenditore tramite social “che sia l’inizio di un percorso virtuoso” e che l’amministrazione non nasconda ancora la mano dopo interviste, conferenze stampa e disponibilità che no hanno avuto seguito.

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