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Niente Reddito di Cittadinanza per chi non ha il Green Pass

È quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 22 ottobre 2019

Niente Reddito di Cittadinanza per chi non ha il Green Pass. Ma in che termini? I Comuni che dovrebbero (restiamo fermi al condizionale che con questo sussidio statale è d’obbligo) proporre ai beneficiari i PucProgetti utili alla collettività – in attesa di occupazione, dovranno richiedere il tamponi ogni 48 ore, la vaccinazione anti-Covid appunto o la guarigione dal virus.

Chi non sarà in possesso di Green Pass, dunque, verrà considerato assente ingiustificato e l’assenza – conseguentemente – ritenuta ingiustificata appunto, farà decadere il Reddito di Cittadinanza.

È quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 22 ottobre 2019.

A spiegare in dettaglio la procedura che senza Green Pass non ci sarà più la “ricarica” mensile, ci pensa una nota del Ministero del Lavoro – datata 29 ottobre 2021 – che così specifica: “Nei confronti dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza si applicano le tutele in materia di salute e sicurezza e i medesimi sono tenuti ai relativi obblighi. Al fine di tutelare la salute pubblica, in merito all’obbligo di Green Pass si richiede ai partecipanti ai Puc di attenersi alle regole che si applicano al personale dei soggetti ospitanti il Puc, ovvero per l’accesso alle relative strutture“.

Chi sarà privo di Green Pass e verrà chiamato a svolgere i servizi per il Puc, specifica ancora il Ministero: “Sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza“.

E ancora: “Al beneficiario che non intendesse dotarsi di Green Pass potrà essere suggerito preventivamente di rinunciare al Rdc per evitare la decadenza e poter ripresentare immediatamente domanda non appena disponesse della certificazione o quest’ultima non fosse più ritenuta necessaria in termini di legge“.

La soluzione, però, forse c’è. “Fermi restando gli obblighi in capo ai beneficiari, è, ad ogni modo, lasciata alla facoltà dell’Ente titolare dei Puc la possibilità di valutare la rotazione su altri progetti. In tale ipotesi, l’operatore che segue il nucleo beneficiario del sussidio potrà procedere ad assegnare l’interessato ad altro Puc“. Ad esempio in lavori che si svolgono all’aria aperta.

La questione però, resta un’altra: i soggetti che i Comuni hanno già inserito nei Puc sono poco più di 5mila persone (dati fermi al dicembre 2020), a fronte di oltre 1 milione di percettori.

Foto di repertorio

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