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Francesco de Martino è il nuovo Segretario Generale FENEALUIL Sicilia Centrale

Francesco de Martino è il nuovo Segretario Generale FENEALUIL Sicilia Centrale. L’elezione è avvenuta stamani durante i lavori del Congresso Straordinario che si è svolto in modalità telematica, De Martino sarà affiancato dai componenti di Segreteria Rosario Consiglio, Andrea Festa, Carlo Spinello, Giovanni Caravotta, Nunzio Mangione

dal Tesoriere Francesco Mudaro, dal Presidente dell’Assemblea
Territoriale, Francesco Iudici e dal collaboratore Feneal Uil Pino Fidone.
Al Congresso Straordinario hanno partecipato il Segretario Nazionale FENEALUIL,
Vito Panzarella insieme ai componenti la Segreteria Nazionale Vincenzo Mudaro e
Pierpaolo Frisenna e i vertici regionali della Uil Claudio Barone e Luisella Lionti. La
FENEALUIL Sicilia Centrale valuta con preoccupazione l’attuale condizione dei
lavoratori e dei loro diritti sempre più avviliti da un mercato del lavoro imbarbarito da
normative sbagliate che lo hanno destrutturato consegnandolo ad una precarietà
permanente. Bisogna rivendicare un nuovo modello di sviluppo, fondato sul lavoro,
sulla giustizia e l’equità promuovendo una politica di ridistribuzione della ricchezza. Si
ravvisa la necessità di agire con tutti gli strumenti possibili per un reale rilancio del
settore delle costruzioni vocato alla qualità del costruito, alla messa sicurezza del
territorio e degli edifici pubblici e privati e al recupero del patrimonio immobiliare
piuttosto obsoleto. Questa landa di trincea ha urgente bisogno di rialzare la testa
perché è imprescindibile rilanciare questa zona periferica per abbattere le barriere
che dividono il Paese, frenare l’esodo biblico di tantissimi giovani talenti per la fortuna
di altre città o nazioni: il nostro territorio è interessato da una lenta e inesorabile
desertificazione che rischia di cancellare le nostre comunità dalla cartina geografica.
La centralità del lavoro e degli investimenti produttivi in questa zona periferica d’Italia
devono servire come leva per eliminare le profonde disuguaglianze sociali,
economiche e territoriali che esistono tra la provincia e il sistema Italia. Diventa
irrinunciabile rimettere in moto i cantieri, riutilizzare tutti i finanziamenti europei, gli
investimenti già disponibili. Occorre spendere presto e bene le risorse programmate
valorizzando le eccellenze presenti in molte realtà, tasse e burocrazia non possono

diventare un freno allo sviluppo, occorre anche una classe dirigente capace di
progettualità ad ampio respiro, competenza tecnica e di controllo sull’efficacia della
spesa. Sul fronte della prevenzione del dissesto idrogeologico e della messa in
sicurezza del territorio, dell’edilizia scolastica e della riqualificazione dei centri urbani
bisogna agire con assoluta urgenza, così come sulla viabilità provinciale per
spezzare l’isolamento delle nostre aree interne. I territori, gli edifici datati,
scricchiolano con le prime gocce d’acqua. Le piogge di queste settimane in realtà
stano riproponendo, e forse aggravando, la condizione della rete stradale ed è
particolarmente importante intervenire con la necessaria programmazione degli
interventi. Occorre in pratica dare impulso alle politiche e alle azioni volte alla ricerca
di un immediato e forte rilancio del nostro territorio quale fattore di sviluppo primario
per tutta la Sicilia, riportandola al centro dell’agenda politica locale e nazionale. Si
rende inevitabile snellire e semplificare le procedure per l’affidamento degli appalti,
basato su una competizione di qualità fra le imprese, la riduzione delle stazioni
appaltanti e l’introduzione di una normativa specifica per il rilascio del DURC per
congruità e per la qualificazione delle imprese. Un settore così rattoppato deve fare i
conti con gli infortuni mortali o inabilità permanenti. Esprimiamo la nostra vicinanza
alle famiglie dei lavoratori colpite dagli infortuni mortali e per queste motivazioni è necessario avviare una campagna di sensibilizzazione sui temi della salute e
sicurezza anche insieme agli enti paritetici del settore, agli enti preposti e alle istituzioni ai vari livelli. Il continuo allungamento dei requisiti per raggiungere l’età
pensionabile espone in modo particolare i lavoratori edili ad un maggior rischio per la propria salute e sicurezza riscontrabile nel continuo aumento degli infortuni gravi e mortali nei cantieri nelle fasce di età più avanzata. E’ evidente che si rende
indispensabile un intervento legislativo capace di rendere flessibile l’età pensionabile
e l’uscita per il pensionamento in rapporto al tipo di lavoro faticoso e gravoso svolto
nella consapevolezza che non tutti i lavori sono uguali. I riflettori devono essere
puntati anche sulla necessità di promuovere in ogni sede una riforma del sistema
fiscale in favore di lavoratori dipendenti al fine di rimettere in moto la redistribuzione
della ricchezza e la promozione di una società più equa dando impulso alla domanda
interna e alla riduzione del cuneo fiscale.

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