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I problemi della sanità gelese e nissena nel confronto tra sindaci ed Asp.

I problemi della sanità nissena, e gelese nello specifico, sono stati questa mattina al centro della conferenza dei sindaci, che si è svolta in modalità remota. Numerosi i punti trattati, e il sindaco Lucio Greco ha puntato i riflettori sulle carenze e i problemi dell’ospedale Vittorio Emanuele. “Il direttore generale, ing. Alessandro Caltagirone, ci dovrà incontrare e ascoltare, perché le nostre istanze sono quelle di un intero territorio che non ce la fa più e che reclama servizi che gli spettano di diritto” ha dichiarato.

Tra i punti all’ordine del giorno i concorsi per rimpinguare la pianta organica al Vittorio Emanuele (dall’ASP hanno fatto sapere che si stanno sorteggiando i componenti delle commissioni) e il funzionamento del reparto di Malattie infettive, per il quale l’Azienda Sanitaria sembra intenzionata a far ruotare il personale a livello provinciale, per riempire i vuoti di organico. Riflettori puntati anche sull’ultima emergenza in ordine di tempo: la paventata chiusura della Neurologia. “Il reparto continuerà a funzionare almeno fino a febbraio 2023, con la presenza della dr.ssa Verniccio – assicura Greco – e sarà ulteriormente rafforzato grazie alla convenzione con la clinica Santa Barbara, che metterà a disposizione i suoi 8 posti letto. In questo lasso di tempo, siamo chiamati a lavorare in sinergia per trovare una soluzione definitiva. Quello che, comunque, è emerso da questa video call è che non c’è un solo Comune in tutta la provincia che non lamenti e non denunci carenze e problemi, a cominciare dal servizio di prenotazione delle visite mediche, che è all’anno zero”.

La disamina del Primo Cittadino sul nosocomio gelese ha fatto riferimento anche alla Psichiatria, chiusa dal 2020, all’Urologia, all’Emodinamica e all’Ortopedia, ridotte ai minimi termini, all’Otorinolaringoiatria, che è ormai meno di un ambulatorio, per non parlare della drammatica situazione del Pronto Soccorso, dove operano solamente 4 medici e fanno i salti mortali per coprire tutti i turni. “Il Pronto Soccorso è una specie di front office, il primo servizio che viene offerto a chi è costretto a ricorrere alle cure, e lascia davvero molto a desiderare. Inoltre, ancora aspettiamo notizie certe sul Pronto Soccorso Infettivologico, che ci permetterebbe anche di avere a disposizione locali più ampi, dignitosi e confortevoli per l’astanteria. Insomma, le richieste sono tante, ogni territorio ha le sue e chiediamo all’ASP di intervenire con assoluta tempestività”. Al termine della riunione, è stato stabilito di incontrare tutti insieme l’ing. Caltagirone il 16 novembre alle ore 10.30 al Comune di Gela, alla presenza di deputati e rappresentanti sindacali.

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