CronacaGela

ASP trasferì 7 pazienti Covid da Gela a Caltanissetta. Movimenti civici chiedono un’ispezione nazionale ed europea

Non si fermano e continuano a chiedere risposte i comitati civici e le consulte di Gela in relazione alla dolorosa vicenda che ha travolto 7 pazienti inizialmente ricoverati a Gela e successivamente trasferiti a Caltanissetta.

Una vicenda che ha portato alla morte dei pazienti gettando le famiglie nello sconforto e nel dubbio di sapere se, rimanendo in sede, i loro cari si sarebbero potuti salvare.

A presentare la richiesta di intervento sono stati Eugenio Catania del Comitato Civico Gela-Brainstorming, Francesca Lombardo del Comitato Spontaneo Vittime del 20 Gennaio, Avv. Livio Aliotta della Consulta della disabilità, Martina Pisano, Laura Malluzzo e Luigi Bruscia della Consulta Giovanile del Comune di Gela, Avv.ti P. Capici, Avv. F. Cascino e Avv. E. Maniglia dell’Associazione H e G.D. del Comitato dei cittadini studenti di Gela.

Senza risposta dall’ASP di Caltanissetta adesso la richiesta di intervento per attività ispettiva e verifica degli atti relativi alla procedura dei pazienti ricoverati in terapia intensiva all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela è stata avanzata alle istituzioni della Repubblica Italiana ed Euroee.

La richiesta mira a sapere, in sintesi:

– la logicità e la congruità della decisione della direzione della ASP di Caltanissetta di spostare i pazienti e non i spostare medici;
– i cittadini italiani nonché europei residenti nei territori di Gela, Niscemi, Riesi, Mazzarino, Sommatino, Butera e Mussumeli hanno diritto anche loro il diritto alla salute effettivo oppure deve essere sulla carta.
– La peculariartà dei servizi sanitari offerti per hinterland di 300 mila abitanti manca di stroke unite, emodinamica, gastroenterologia d’urgenza https://www.letterag.online/cronaca-di-gela/tragico-incidente-lungo-la-statale-626-tre-morti-nello-scontro-tra-unauto-e-unambulanza/
– Se le somme previste per il Next GenEU possa essere vincolato a portare questo territorio dimenticato dalle istituzioni della repubblica ad un livello degno di assistenza sanitaria.

A seguire il testo integrale della richiesta:

A tutte le autorità in indirizzo la presente missiva, su iniziativa delle associazioni e dei Comitati cittadini firmatari, per porre alla Vostra attenzione i fatti accaduti presso la terapia intensiva dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela (Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta) in data 20 Gennaio c.a., di seguito esposti e per chiedere che vengano espletate le verifiche opportune.

In data 20 Gennaio 2022, presso il reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela (Azienda Sanitaria Provinciale Caltanissetta), lo scoppio di un focolaio Covid-19 tra i sanitari del nosocomio, scaturì la decisione della direzione aziendale di chiudere il reparto e di trasferire i sette pazienti ivi ricoverati presso l’Ospedale di Caltanissetta.

Secondo le notizie riportate dall’ANSA, tre componenti dello staff del reparto (su cinque), erano positivi al Covid-19 tra i quali un operatore OSA, un infermiere ed un medico.

I sette pazienti che stavano ricevendo le cure nell’ospedale di Gela nel reparto di Terapia Intensiva non erano intubati, erano in condizioni fragili ma stazionarie e per qualcuno di loro, secondo quanto riferito dai familiari, si registravano dei piccoli e quotidiani miglioramenti.

A seguito della decisione del trasferimento dei ricoverati – per contagio del personale sanitario di reparto – i sette pazienti di terapia intensiva sono stati intubati e sedati al fine di affrontare un viaggio di oltre 70 Km in ambulanza per raggiungere l’ospedale S. Elia di Caltanissetta.

Secondo quanto riferito dai familiari dai malcapitati i parametri vitali dei pazienti trasferiti sono crollati a seguito del trasporto ed i medici del S. Elia di Caltanissetta, infatti, riferivano – seppur informalmente – che nelle ore immediatamente successive al trasferimento si sono potuti occupare, esclusivamente, di stabilizzare con urgenza i pazienti dopo le operazioni di trasferimento e dalle dirette conseguenze dello stesso.

A seguito del trasferimento – dopo circa 15 giorni – i sette pazienti della terapia intensiva di Gela sono deceduti. La tragedia che ha lasciato sgomenta una intera cittadinanza e un grave lutto per sette famiglie non ha ancora oggi trovato le opportune motivazioni ed in particolare non è dato comprendere come l’ASP di Caltanissetta non abbia pensato o potuto rimpinguare la carenza di medici da altri reparti dell’ospedale di Gela – o da altri nosocomi – e non abbia avuto altra scelta che intubare dei pazienti di terapia intensiva e costringerli ad affrontare un viaggio difficilissimo. Non risulta, ad oggi, comprensibile come possa un Ospedale pubblico, a due anni di pandemia, non essere riuscito a prevedere e rimediare tempestivamente al contagio di sanitari che lavorano sul fronte Covid-19, e a cercare e reperire sostituti e supplenti sul territorio.

La questione è stata talmente abnorme da aver attirato l’interesse dei media nazionali che hanno acceso i fari sulla terribile questione ed in particolare si allegano a scopo semplificativo i seguenti servizi:

– SKY TG24 https://video.sky.it/news/cronaca/video/gela-deceduti-i-pazienti-trasferiti-da-terapia-intensiva728929

– BYOBLU 24 https://www.byoblu.com/2022/02/23/chiusa-per-covid-la-terapia-intensiva-allospedale-digela-6-pazienti-morti/

– Trasmissione televisiva Bunker – Rete Chiara http://www.retechiara.it/2020/2022/02/19/morti-6-dei-7-pazienti-trasferiti-al-santelia-e-orai-familiari-chiedono-giustizia/

– IL FATTO QUOTIDIANO https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/01/20/covid-focolaio-tra-i-sanitari-chiude-il-repartodi-terapia-intensiva-dellospedale-di-gela-sette-pazienti-trasferiti-con-elisoccorso-eambulanze/6462731/

La decisione manageriale di spostare pazienti e non medici, di trasferire soggetti fragili piuttosto che professionisti non è di certo passato inosservato anche in virtù del triste epilogo della vicenda.

La grave problematica si innesta in una serie di carenze strutturali e gestionali di cui sembra affetto l’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela, il quale è privo di diversi reparti fondamentali come la Emodinamica, la Stroke Unit, la Gastroenterologia d’urgenza, Brest unit e molti altri reparti essenziali per la vita dei cittadini.

Per tutto quanto sopra premesso, i Comitati Civici a mezzo dei loro rappresentanti chiedono:

1. Al Ministero della Salute l’immediato invio di ispettori ministeriali per le indagini sul caso dei sette pazienti della terapia intensiva dell’Ospedale di Gela trasferiti al S. Elia di Caltanissetta in data 20 gennaio 2022 ed ivi deceduti al fine di valutare la bontà della scelta del trasferimento di pazienti do terapia intensiva, la sua logicità ed opportunità nell’ambito della tutela della persona e del suo “diritto alla salute”;

2. Al Presidente della Repubblica, quale garante dell’Unità nazionale ed istituzione della Repubblica per tutti i cittadini, compresi quelli residenti a Gela e comuni viciniori – che non hanno servizi sanitari idonei alle dimensioni dell’utenza – di attenzionare la questione e diffidare il Presidente della Regione Siciliana agli interventi dovuti al fine di comprendere e valutare le gravi carenze dei servizi sanitari del Comune di Gela (VI Comune Siciliano) e del suo Hinterland di 300 mila abitanti;

3. Ai Parlamentari del territorio perché si facciano promotori di una commissione parlamentare di inchiesta sui fatti avvenuti a Gela il 20 Gennaio 2022 con riferimento al trasferimento di sette pazienti del reparto Terapia Intensiva di Gela al nosocomio di Caltanissetta e a tal uopo intubati, sedati, e trasportati in ambulanza per 70 Km su strada nonostante le note condizioni delle infrastrutture siciliane.

4. Al Presidente della Commissione Europea, perché vincoli le somme stanziate dall’Unione nell’ambito del “NEXT Gen Eu” per l’ampliamento dei servizi sanitari per il distretto del Comune di Gela che conta 300 mila abitanti, oltre ad essere la VI realtà siciliana per numero di abitanti.

Con l’invito ad espletare ogni verifica e ad adottare ogni altro provvedimento che le autorità potranno porre in essere al fine di garantire l’effettività del diritto alla vita ed alla salute dei cittadini europei residenti nei comuni di Gela, Niscemi, Mazzarino, Sommatino, Licata, Acate, Mussomeli e Caltagirone.

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