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Ferragosto ‘the day after’

Gela – “Ritengo sia necessario partire dalle scuse. Avremmo voluto garantire maggiori e più severi controlli, ma purtroppo, com’è noto, il nostro Ente è tra quelli che soffrono terribilmente a causa di una cronica carenza di organico nel corpo di Polizia Municipale. La città è grande, il litorale si estende per svariati chilometri e quello che posso garantire è che i pochi agenti a disposizione, insieme alle forze dell’ordine e agli uomini della Guardia Costiera cui va il mio ringraziamento, hanno fatto quello che hanno potuto”. Così il sindaco Lucio Greco commenta i fatti della notte di Ferragosto, con le solite scene di sporcizia, tende e persino qualche falò sulle spiagge che si sono viste anche quest’anno, nonostante i divieti e le restrizioni imposte dalle ordinanze anti Covid. 

 

“Mi preme sottolineare – prosegue il primo cittadino – che anche il servizio di raccolta dei rifiuti è stato normalmente garantito, ma purtroppo nessuna ordinanza al mondo può funzionare senza il buon senso e il rispetto dei cittadini e il riferimento è, principalmente, ai fatti di Manfria, dove alcuni ragazzi hanno bruciato le passerelle in legno insieme a plastica, rifiuti, vetro e persino alcune palme. Non solo. In molti hanno bivaccato sprezzanti di tutte le norme, creando situazioni di estremo pericolo per se stessi e per gli altri. Mi rammarica pensare che nessuno riesca ad essere responsabile senza un diktat dall’alto e mi chiedo, a questo punto, se non sarebbe stato meglio accodarmi al gruppo di sindaci che, in tutta la Sicilia, hanno chiuso le spiagge. Probabilmente, però, il danno che questi facinorosi hanno creato sugli arenili lo avrebbero semplicemente arrecato altrove. Rivendico, quindi, la correttezza della mia scelta, che non ha privato i gelesi della possibilità di godere della bellezza e dell’ampiezza delle nostre spiagge, dove mantenere il distanziamento non è difficile. Penso sia stata corretta anche la decisione di annullare gli eventi ferragostani inseriti nel calendario estivo, – conclude – decisione assunta esclusivamente nell’ottica della salute pubblica. In altri comuni in cui i sindaci, anche andando in controtendenza, hanno fatto le stesse cose tutto è andato bene. Perchè da noi no? Forse proprio perchè non è un problema di ordinanze ma di mancanza di senso civico che, speriamo, maturerà pian piano e una volta per tutte nelle nostre coscienze”.

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