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Ferragosto, perché si festeggia: nascita, storia e tradizioni

È Ferragosto, la festa per eccellenza dell’estate. Quest’anno il 15 agosto cade di domenica, ma non è sempre così. Ma tra vacanze, grigliate e anguriate, cosa sappiamo di questa giornata? Ecco qualche curiosità dalla nascita fino alle tradizioni odienre.

  • Le origini romane
  • La festività della Chiesa Cattolica
  • Il regime fascista
  • Una festività italiana
  • I piatti tipici

Le origini romane

L’etimologia del termine Ferragosto deriva dall’antico Feriae Augusti, una festività che si celebrava nell’antica Roma. La festa era in onore di Augusto e il nome, che significa il riposo di Augusto, dà il nome anche al mese. Feriae Augusti non era la festività del 15 agosto, così come la conosciamo, ma era più un modo di chiamare la prima parte del mese di agosto che era dedicata al risposo e ai festeggiamenti, festività istituita nel 18 a.C. Questo periodo di riposo aveva origine nella più antica tradizione dei Consualia, feste che si celebravano alla fine dei raccolti in onore dei dio Conso, protettore della fertilità e della terra. Durante i festeggiamenti in tutto l’Impero si organizzavano corse di cavalli e altri animali da tiro. Inoltre era il momento dell’anno in cui i contadini porgevano i loro auguri ai proprietari terrieri in segno di buon auspicio per i raccolti successivi. Il riposo di Augusto cadeva precisamente il 1 di agosto ma i giorni di riposo si estendevano per buona parte del mese.

La festività della Chiesa Cattolica

La festa del 15 agosto è stata istitutita più tardi, quando Ferragosto è stato assimiliato dalla Chiesa Cattolica che istituì la festa dell’Assunzione di Maria. Il dogma, proclamato da Papa Pio XII il 1° novembre 1950, contempla che la madre di Cristo “completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”. Secondo il Vaticano tale ascensione avvenne proprio il 15 agosto ed è questa la ragione dello “spostamento” di quattordici giorni della data ufficiale del Ferragosto, che in origine veniva festeggiato il primo giorno del mese. L’unione dell’elemento sacro a quello secolare ha fatto in modo che Ferragosto venga ancora oggi considerato una vera e propria festa di precetto per la quale i fedeli sono tenuti a partecipare alla Messa e astenersi dalle attività lavorative.

Il regime fascista

La ricorrenza è stata tenuta in gran considerazione anche dal regime fascista che durante gli anni al governo si prodigò nell’organizzare gite popolari tramite le associazioni del dopolavoro. Si ricordano, in particolare, i treni popolari di Ferragosto sui quali si poteva salire a tariffe agevolate per permettere alle classi meno agiate di girare l’Italia e raggiungere località di villeggiatura. Le offerte erano limitate dal 13-15 agosto e variavano dalle formule di sole 24 ore a quelle che comprendevano tutti e tre i giorni, con spostamenti massimi fino a 200 chilometri.

Una festività italiana

Il Ferragosto è una festività esclusivamente italiana, visto che in giro per il mondo il 15 agosto è un giorno come tutti gli altri. Eccezion fatta per la cattolica Irlanda, che però celebra la giornata di oggi solo per la festa dell’Assunzione di Maria.

I piatti tipici

Per una festa così importante potevano mancare dei piatti tipici?  “A Ferragosto si mangiano i piccioni arrosto” recita un vecchio adagio popolare basato, probabilmente, su un’antica tradizione nata in Toscana. Oggi il piccione arrostito si mangia in quasi tutta Italia: a Piacenza è famosa la variante della “bomba arrosto” (bomba di riso servita con carne di piccione, salsiccia e funghi porcini).  A Roma, invece, si serve il pollo in umido con peperoni accompagnato da fettuccine ai fegatelli, mentre nel Foggiano, il galletto o galluccio ripieno. Si tratta di un gallo di circa 3 kg che viene riempito con una farcia a base di pane raffermo ed erbe e poi cotto al forno insieme alle patate. In Campania, in modo particolare in Costiera Amalfitana, immancabili gli zitoni di Ferragosto: lunghissimi cilindri di pasta secca da spezzare, rigorosamente con le mani come da tradizione, prima della cottura conditi con un sugo a base di pomodori freschi, pomodori secchi e capperi. Il piatto si può mangiare così com’è oppure ripassato in forno con mozzarella di bufala e parmigiano. Scelta varia anche per i dolci: spiccano le Margheritine di Stresa, in Piemonte, ovvero i biscotti che venivano tradizionalmente offerti agli ospiti dalla regina Margherita, in occasione dei ricevimenti di Ferragosto della Casa Reale. Tipico di Pitigliano, ma diffuso in tutta l’area di Grossetoil biscotto di mezz’agosto: un dolce a forma di ciambella e aromatizzato con vino e semi di anice. Poi, ci sono i taralli di Ferragosto, quelli con la copertura glassata a base di acqua e zucchero, lievemente aromatizzata al succo di limone. Mentre, a Palermo, in Sicilia, c’è il gelo di “mellone”, ovvero un dessert al cucchiaio che viene fatto con il succo dell’anguria, lo zucchero e un addensante: a volte lo si trova in assoluto, altre volte con uno strato di frolla sotto. Tante le sue varianti, a seconda della zona o delle tradizioni familiari, soprattutto a completamento del dolce: si possono aggiungere infatti vari ingredienti, tra i quali chiodi di garofano, cannella, fiori di gelsomino e la granella di cioccolato amaro.  Immancabile, comunque, su quasi tutte le tavole il cocomero, servito freddo.

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