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Fermi tutti!!! Non esiste nessun “Museo della Nave” ma un “Museo dei relitti Greci”

Il primo cittadino con una nota ripercorre tutta la storia ma....

Alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni delle diverse notizie offerte agli organi di stampa i quali dovrebbero più cautamente accertarsi delle loro fonti prima di trasferire all’opinione pubblica narrazioni epiche spesso fondate sul nulla – questa amministrazione comunale, nella persona del Primo cittadino Sindaco Avv. Lucio Greco desidera chiarire alcuni aspetti che interessano da un lato La valorizzazione del patrimonio storico-archeologico della città antica di Gela e dall’altro, le possibili soluzioni economiche e politiche per poter arrestare il laceramento del tessuto sociale cittadino e dare una nuova svolta alle iniziative di politica culturale comunale e regionale.

Va chiarito che il progetto di rifunzionalizzazione dell’ex Monastero dei Benedettini’e stato concepito e promosso dall’Assessore Sehastiano Tusa (gia Soprintendente del Mare) nel 2016 e sancito con un ulteriore convenzione tra l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana in data 5 marzo 2019 Lo stesso progetto espositivo è stato approvato dal Presidente della Regione Siciliana, On Nello Musumeci e dall’amministrazione comunale di Gela in data 31 maggio u.s tramite una convenzione che riprende e conferma quanto in convenuto e predisposto dall’Assessore Sebastiano Tusa, che voleva l’esposizione del relitto greco arcaico di Gela e dei ben noti reperti ritrovati nel sito di Contrada Bulala sotto L’egida della Soprintendenza del Mare al Monastero e nel più breve tempo possibile, dopo anni di ritardo accumulato inutilmente.

Sottolineiamo che non esiste alcun Museo della Nave ma un “Museo dei Relitti Greci ipotizzato da funzionari della Soprintendenza di Caltanissetta nel lontano 2002. Allora il decreto assessoriale n. 6726/2001 prevedeva le risorse sufficienti per la costruzione dell’opera espositiva, ma soltanto un primo lotto. Di Mauro parla giustamente di dissolvimento del fondi come un “packet tricks” tra le abili mani dell’illusionista.

Di fatto, se tale Museo dei relitti greci fosse stato realizzabile, I’Assessore Sebastiano Tusa non avrebbe optato per un’altra soluzione, ma di competente ed ineffabile archeologo ed esperto avrebbe di certo puntato e promosso tale museo. Cosa che non ha fatto e questo progetto da lui nome stato sostenuto. Occorrerebbe verificare se le progetto si realmente concretizzabile non solo dal punto di vista finanziario ma anche in termini di compatibilità con la natura morfologica del sito c con l’area archeologica nella quale insiste.

Nel volume a cura dell’Architetto Daniela Vullo La Nave Greca Arcaica di Gela”, alla pagina 144 a firma di Ettore Di Mauro, si legge dell’importo complessivo dei lavori: 14 milioni di euro.

L’architetto Daniela Vullo, attuale Soprintendente di Caltanissetta, nonché neo-commissario del Parco Archeologico di Gela, diretto dall’Arch. Luigi Guttuso, dovrebbe chiarire alcuni aspetti non marginali: in primo luogo, come si può autorizzare nel 2019 la costruzione in area archeologica demaniale e dove sono i 14 milioni previsti per la realizzazione del Museo dei Relitti Greci.

In merito alla nave arcaica di Gela occorre davvero fare chiarezza, ripercorrendo brevemente alcuno tappe pregresse che permetteranno di comprendere le ragioni di quanto quest’amministrazione sta cercando di promuovere.

Ricordiamo che la nave arcaica” di Gela è stata identificata nel 1988, recuperata nel corso di circa due decenni, sino al 2012 quando termina il recupero venne trasferita in Gran Bretagna al Mary.

Rose Laboratory di Portsmouth. Le 45 casse contenenti le parti della nave restaurata non sono rientrate contemporaneamente: una prima parte venne depositata a Caltanissetta nel 2013 ed una seconda parte successivamente al Museo Archeologico Regionale di Gela, poco dopo.

Da allora, di affitto dal 2014, ad oggi la nave giace nelle casse lignee, alcune delle quali e soltanto alcune circa 10. sono state aperte, ma soltanto parzialmente, ed in ogni caso, mai tutte (anche questo non si comprende realmente perchè).

Questa Amministrazione che opera in piena sinergia con le istituzioni preposte alla ricerca, alla tutela e alla valorizzazione ha partecipato ad un recente incontro promosso e indetto dal direttore del neo Parco Archeologico Regionale di Gela, Dott. Arch. Luigi Maria Gattuso e svoltosi nella sala Eschilo del Museo Archeologico Regionale di Gela in data 19 novembre 2019.

All’incontro erano presenti tutti gli attori attualmente coinvolti, secondo titoli e competenze diverse alla tutela, alla ricerca ed alla valorizzazione del sito archeologico di Gela: il Direttore del Parco Archeologico Regionale di Gela, Dott. Luigi Maria Gattuso, la Soprintendente del Mare Dott. Valeria Li Vigni: la Soprintendente di Caltanissetta Dott. Daniela Vullo; il direttore della sezione archeologica della Soprintendenza per i BBCCAA di Caltanissetta Dott. Carla Guzzone; il Dirigente del Servizio 9 dei Parchi Archeologici e dei siti Unesco. Dott. Giuseppe Parello, il Sindaco di Gela. Avv. Lucio Greco, Il Presidente della Raffineria ENI Francesco Franchi, i professori di archeologia classica dell’Università di Ginevra e direttori della missione archeologica subacquea nel sito di Contrada Bulala Proff. Lorenz Baumer e Alessia Mistretta.

Questo incontro è stato propedeutico alla comprensione dei tempi necessari ad espletare, finalmente, la verifica dello stato di conservazione della nave, per la quale occorrono almeno due mesi di analisi diagnostiche e la ripresa, come normalmente accade, dell’intervento di restauro.

Va detto che la nave arcaica di Gela (secondo quanto dichiarato anche dagli esperti presenti) versa in buona salute.

L’iter necessario è stato completamente avviato e il direttore del Parco Archeologico Regionale di Gela con la cooperazione di tutte le istituzioni già citate e dell’amministrazione comunale procederà al fine di poter restituire alla comunità scientifica mondiale un bene ancora ignoto.

Il problema della ricomposizione della nave arcaica di Gela rimane anch’esso aleatorio. Concordando sul fatto che la nave non è un puzzle, nel senso che purtroppo non godiamo ancora di un’ipotesi ricostruttiva, in realtà la situazione attuale è davvero da puzzle. Per fortuna, oggi non si devono necessariamente maneggiare i pezzi a mano per farli combaciare (cosa che si è fatta per secoli prima dell’ausilio della tomografia e del laser scanner) ma si può procedere, sulla base di un’adeguata documentazione grafica e di un completo rilievo in 3D, all’elaborazione virtuale di un’ipotesi ricostruttiva del relitto.

Concludendo, il Direttore del Parco si è impegnato a reperire la documentazione grafica e fotografica che concerne il relitto e che è stato dichiarato essere già esistente e a disposizione degli attori preposti allo studio del relitto. Se per qualsiasi altra ragione questa documentazione non fosse più reperibile, si dovrà procedere nelle prossime settimane all’apertura delle casse e alla realizzazione del rilievo tridimensionale. Questo è l’unico strumento utile alla definizione di una prima ipotesi ricostruttiva che dovrà in ogni caso essere sottoposta alla valutazione degli esperti che operano ad es. a Francoforte o ad Amburgo e che da decenni si occupano di ipotesi ricostruttive di relitti antichi e che hanno ricostruito i relitti più noti.

Per quel che concerne il Museo della Nave di Gela che si palesa ex abrupto ed in modo del tutto aleatorio, questa amministrazione non si opporrà di certo alla sua realizzazione. Tuttavia, la rifunzionalizzazione del Monastero e il Museo della Nave non sono assolutamente vincolati ne godono del principio di reciprocità attuativa.

Se vi saranno le condizioni per realizzare il Museo della Nave, quest’amministrazione non si opporrà di certo. Tuttavia il monastero va ripreso e rifunzionalizzato offrendo in poco tempo impiego di manodopera locale e posti di lavoro ai cittadini di Gela.

Pur tuttavia, se da un lato questa amministrazione non può che dichiararsi del tutto favorevole ad accogliere con rinnovato auspicio la costruzione del Museo dei Relitti Greci, d’altra parte occorre comprendere se esistono realmente le risorse per la sua attuazione e fare chiarezza sul perché questo progetto riemerge soltanto adesso, e cioè nel momento in cui l’Amministrazione Comunale di Gela si è fatta promotrice di un’opera di rifunzionalizzazione a vocazione espositiva dell’ex Monastero dei Benedettini come sede del Museo del Mare “Sebastiano Tusa”. Ricordando che l’Assessore Sebastiano Tusa ha voluto e firmato perché la nave greca di Gela venisse esposta al più presto all’ex Monastero dei Benedettini.

Il sindaco Lucio Greco

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