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Favara potrebbe essere qui…….

Favara – Ambizioso, avveniristico, vincente. In tre parole: Farm Cultural Park. Il progetto, nato circa 10 anni fa con l’intento di recuperare il cuore di Favara e trasformare il paese nella seconda attrazione turistica della provincia di Agrigento dopo la Valle dei Templi, è riuscito nel suo intento e potrebbe diventare ora un modello replicabile in altri comuni, partendo dai centri storici che spesso sono quelli che maggiormente necessitano di interventi di riqualificazione e ristrutturazione per rivivere.

“Siamo stati invitati a scoprire i vantaggi di questa iniziativa direttamente dal notaio Andrea Bartoli, una delle brillanti menti del progetto, – dichiara il Sindaco Lucio Greco – e molto volentieri io e l’assessore Ivan Liardi ci siamo recati a Favara per prendere parte al Farm Si Festival Architettura che ieri aveva in programma, tra l’altro, il talk su rigenerazione urbana, energie e strategie con, tra i relatori, l’arch. Emanuele Tuccio, nostro dirigente del settore Lavori Pubblici.  E’ stato davvero un bell’incontro, alla presenza di Alberto Samonà, assessore regionale ai Beni Culturali, e dell’ing. Tuccio D’Urso, dirigente del dipartimento regionale per l’Energia, ricco di spunti propositivi che ci hanno dato modo di toccare con mano questa realtà e conoscerne i vantaggi. Farm Cultural Park è un progetto che non escludiamo di fare nostro, per ridare vita a qualche quartiere di Gela. Prima di esso, infatti, – continua Greco –  Favara era solo un piccolo centro rurale con un centro storico di valore ma abbandonato, i Sette Cortili erano dimenticati e sede di piccoli traffici illegali. Adesso, grazie ad azioni mirate ad incentivare l’acquisto degli immobili ad un prezzo simbolico e alla collaborazione dei cittadini e del tessuto sociale, è una città che brilla di luce propria, pulita, colorata, dinamica, centro di saperi e cultura. Esattamente quello che vorremmo per Gela, – conclude – in modo che anche della nostra città un giorno l’architetto e urbanista Maurizio Carta possa dire: è un acceleratore di particelle culturali!”

 

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