La storia della settimana

Se n’è andato dopo 6 anni di coma

Storia di Giuseppe

Gela – E’ finita l’agonia di Giuseppe. Sei anni della sua giovane vita in un letto che ha raccolto tutto il suo dolore e della sua famiglia. Un letto di casa, s’intende. Perchè i suoi genitori, dopo un lungo periodo di degenza nei centri specializzati di Milano, hanno deciso di portalo a casa e di curarlo con le loro mani amorevoli: niente strutture pubbliche, niente Rsa per un figlio amato. Anzi, una casa organizzata a misura del nuovo Giuseppe, quello da tenere in vita con l’amore. E ce l’hanno fatta a tenerlo con loro per sei anni, nonostante i medici avessero pronosticato un’aspettativa di vita di appena un anno. Triste la storia di Giuseppe. Era un ragazzo come tanti: allegro, compagnone, pieno di vita. E in una occasione di allegria ha trascorso il suo ultimo giorno di spensieratezza. Sei anni fa partecipava alla festa di addio al celibato del cugino che sarebbe andato a nozze di lì a poco. Era il giorno suo compleanno: doppia festa per lui che compiva 26 anni. Nel locale pubblico appena fuori da Gela, i ragazzi si divertivano. Ad un certo punto della serata, in piscina per un tuffo ristoratore. Per Giuseppe è stato l’ultimo momento di lucidità. Qualcosa è accaduto durante l’immersione: è rimasto sott’acqua per qualche minuto e da quel momento non si è più svegliato. Inutili i soccorsi, i viaggi della speranza che la sua famiglia non ha risparmiato, tralasciando perfino il lavoro imprenditoriale nel settore della distribuzione dei gelati. Sin da subito i medici sono stati pessimisti sulle possibilità di ripresa: lo stato comatoso non lasciava scampo. Nonostante tutto le cure non si sono mai fermate, come la fisioterapia. Dopo mesi di assistenza ospedaliera, la famiglia ha deciso di riportarlo a Gela. La casa di Giuseppe si è trasformata un piccolo ospedale dedicato solo a lui che continuava a vivere: riceveva le attenzioni di tanti amici, del parroco della chiesa Sant’Antonio, del vescovo. I suoi genitori hanno rinvigorito la loro fede che li ha supportati potentemente. E così sono passati 6 anni. Qualche giorno fa il peggioramento delle condizioni: i suoi genitori hanno chiamato i soccorsi. La solita sanità locale: l’ambulanza è arrivata senza il medico. Nonostante tutto è stato ricoverato al reparto di rianimazione dove il personale ha fatto tutto ciò che poteva per salvarlo, ma stamattina il dolore di Giuseppe è cessato e con esso tutte le speranze della famiglia.

L’addio a Giuseppe domani alle 16 nella chiesa di Sant:Antonio.

 

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