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Faraci: “utilizziamo le dighe per l’acqua h24”

Interessante lo studio portato in aula dal consigliere Rosario Faraci sulla qualità dell’acqua.
Il bacino idrografico Caltanissetta Individua due Fonti la diga Cimia e la Diga Ragoleto.
Su entrambe le dighe non vengono effettuate analisi sulla qualità dell’acqua poiché le stesse sono dichiarate non conformi alla classe A3 ovvero all’acqua utilizzabile per uso potabile è umano.
Fino al 2015 non c’è videnza del delle avvenute analisi.
La diga Cimia è inutilizzabile da almeno 30 anni per motivi tecnici ancora irrisolti.

“Avere due dighe – dice Faraci – significa avere maggiore quantità di acqua disponibile per poter erogare h24 l’acqua, inoltre migliora la gestione di impianti e acquedotti.
La carta dei servizi stipulata nel 2006 con l’assuntore caltaqua prevede come fabbisogno minimo 150 litri al giorno pro capite quindi a minor prezzo.
La legge regionale 19 il agosto 2015 invece prevede 50 litri al giorno pro capite e quindi al minor prezzo.
In funzione delle condizioni climatiche di Gela si ritiene che 50 litri pro capite siano pochi.
Da ciò si deduce che ci sono margini per aumentare questa quota e quindi di conseguenza abbassare il costo.
Economicità dell’acqua:
Poiché il metodo di calcolo delle tariffe è deciso da resa quindi dal ministero i margini per migliorare il costo sono bassi.
Tuttavia ci sono alcuni accorgimenti che possono consentire di abbassare il prezzo della tariffa per esempio rivendendo per usi industriali o agricoli le acque di scarico depurate che oggi a Valle della depurazione vengono buttate a Mare i proventi dell’acqua venduta potrebbero essere utilizzati per abbattere il costo dell’acqua ai cittadini che tra l’altro pagano in bolletta i costi di depurazione”.

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