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Faraci (USB): “nessun trattamento di favore”

Gela – È una emorragia di problemi la vicenda dell’Ipab Aldisio. Oggi è arrivata una nota a firma degli operatori ‘La Fenice’ sulla quale anche l’assessore Giuseppe Licata si dissocia dichiarando le gli argomenti riportati non rispondono al vero. 

Il segretario Provinciale USB Caltanissetta Luca Faraci interviene in merito al comunicato trasmesso in data odierna dalle lavoratrici “La Fenice” ed inerente l’asserita discriminazione di cui sarebbero state vittime le lavoratrici. “Preliminarmente è giusto chiarire che la vicenda della cinque dipendenti – scrive Faraci – è stata presa in carico dalla sigla Sindcale USB sigla sindacale che non ha alcun rapporto con la Consulta Gelese per la Disabilità. Il tentativo maldestro di confondere le acque strumentalizzando i lavoratori che in queste ore vivono momenti di apprensione è davvero deplorevole. La segreteria provinciale USB presieduta da Luca Faraci a cui le 5 lavoratrici si sono rivolte si è infatti attivata denunciando sin dal mese di gennaio, il mancato riconoscimento del diritto di prelazione in danno delle 5 lavoratrici che, è giusto ricordare, non hanno ricevuto alcun trattamento di favore. La riassunzione operata dal Commissario Lucisano è infatti consequenziale alla comunicazione di richiesta di prelazione inviata dalle stesse lavoratrici per il tramite della sigla USB. L’avvocato Aliotta è infatti il consulente legale del sindacato ed opera solo ed esclusivamente in tale veste, essendo invece la conduzione delle trattive e la decisione della definizione della linea sindacale una prerogativa esclusiva della segreteria provinciale. Ciò dimostra pertanto l’infondatezza delle asserzioni diffuse. La sigla USB ben comprende lo stato d’animo dei lavoratori e per tale ragione comprende anche come sia, purtroppo, utile per qualcuno strumentalizzare il bisogno di questi lavoratori. Ciò che, infatti, dovremmo chiederci oggi è come mai non si è mai posta l’attenzione sulla nullità del licenziamento essendo lo stesso stato comminato per “mancanza di sede” e non come prevede la legge per motivi economici?? Come mai si fanno intervenire i lavoratori su questioni che ineriscono altri soggetti nei confronti dei quali andrebbero ricercate le reali responsabilità di tale incresciosa situazione e si sposta l’attenzione invece su chi ha lavorato per ripristinare la legalità? L’Usb sarà sempre vicina ai lavoratori e continuerà a seguire tutti i percorsi che possano garantire la massima tutela occupazionale all’interno del territorio cittadino”. 

 

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