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Ecco come cambia il servizio di Poste per l’emergenza

La presenza della persona in casa viene accertata ma la posta va quasi sempre ritirata all’ufficio più vicino. L’emergenza coronavirus rende più difficile anche consegnare o ritirare le lettere. L’azienda Posta italiane si è, infatti, adeguata alle misure di prevenzione contenute nell’ultimo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri.

I cittadini sono a casa ma quale misura precauzionale non sempre avviene la consegna a domicilio della lettera, dipende in particolare dalla tipologia di comunicazione che deve essere consegnata. Sono state messe in atto da parte dell’Azienda tutte quelle procedure per cercare di tutelare quanto più possibile le lavoratrici e i lavoratoricosì come la popolazione.

Non c’è nemmeno da preoccuparsi per la dizione “Accertata la non presenza in casa“. Sono moduli pre-stampati presenti in giacenza in quantità. Non è possibile ristampare alcuni lotti in questo periodo e quindi la dicitura rimane invariata ma questo non comporta nessun problema per i cittadini. Tutto è regolare e non si incorre in alcuna sanzione o provvedimento.

Sono diverse, infatti, le procedure messe in campo da Poste italiane per garantire comunque il servizioNelle prossime ore l’iter di consegna, per atti giudiziari e multe per esempio, subisce un ulteriore aggiornamento così come altri aspetti per rispettare l’ultimo decreto del governo. E’ una forma di tutela per tutti: un operatore in linea teorica potrebbe incontrare tantissime persone nel corso della giornata e quindi cercano di ridurre i contatti e non rischiare di diventare un veicolo di contagio. L’azienda ha preso diverse contromisure e i servizi vengono continuamente modulati per garantire i servizi in questo momento di grande emergenza.

Il recapito di invii raccomandati e assicurati, le notifiche a mezzo posta ex legge 890/82 (atti giudiziari e multe) prevede l’immissione dell’invio nella cassetta domiciliare o in luogo con condizioni minime di sicurezza, si informa il destinatario o altra persona abilitata di questa modalità di consegna che attesta, in qualità di incaricato di pubblico servizio, con la firma dell’operatore sui modelli di consegna e gli avvisi di ricevimento. E’ facoltà del destinatario o della persona abilitata richiedere, al momento del recapito, il rilascio dell’avviso di giacenza, con conseguente deposito dell’invio all’ufficio postale per il ritiro nei termini indicati. In caso di assenza temporanea o rifiuto dell’invio, vengono applicate le consuete procedure.

Gli invii in contrassegno o con consegna a mani proprie vengono depositati direttamente all’ufficio postale, previo rilascio dell’avviso di giacenza. L’invito è comunque quello di restare a casa fino a nuove disposizioni delle autorità se non per commissioni urgenti e necessità che non possono essere differite. I termini di giacenza sono stati, infatti, estesi in tutti i settori, come nei casi di invii raccomandate e assicurati: si passa da 30 a 60 giorni proprio per far fronte a questa situazione. Le scadenze sono state in generale allungate e non si incorre in alcuna sanzione o criticità.

Per le notifiche a mezzo posta, tenuto conto della impossibilità di effettuare il recapito a mano, a tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, gli invii sono depositati direttamente agli uffici postali con rilascio di “avviso in busta chiusa a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento”, mentre i servizi PosteInteractive e PostaTarget sono momentaneamente sospesi.

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